Mercedes al top nella terza sessione di prove libere del Gran Premio del Giappone: a cogliere il miglior tempo – 1’29″055 – è stato Valtteri Bottas, davanti al compagno di squadra, Lewis Hamilton. A differenza della concorrenza, sia Bottas che Hamilton hanno ottenuto il proprio crono con le soft e non con le più performanti supersoft. Per il finlandese, però, le FP3 si sono svolte tra luci ed ombre, visto che è stato protagonista di un impatto contro le barriere in uscita alla Degner 2, distruggendo la sospensione posteriore destra. Il resto del weekend per Bottas appare in salita in ogni caso: al finlandese è stata comminata una penalità di cinque posizioni in griglia per la sostituzione del cambio.

La sdrucciolevole erba artificiale all’uscita della Spoon ha mietuto un’altra vittima illustre: parliamo di Kimi Raikkonen, finito a muro alla Degner 2 qualche minuto dopo Bottas. Una volta perso il controllo del posteriore della sua SF70H, Raikkonen è diventato un semplice passeggero della sua vettura. I meccanici della Ferrari sono nuovamente chiamati ad un superlavoro prima delle qualifiche. Anche Sebastian Vettel ha rischiato grosso alla Degner 2, ma ha fortunatamente evitato l’impatto. Vettel ha concluso la sessione in terza posizione, davanti a Max Verstappen e Daniel Ricciardo, della Red Bull.

Sesto è Nico Hulkenberg, in forza alla Renault, che ha preceduto Fernando Alonso. Lo spagnolo della McLaren dovrà retrocedere di ben 35 posizioni in griglia: la McLaren ha rotto il coprifuoco imposto dalla FIA per sostituire la power unit sulla sua MCL32. Stesso destino anche per Jolyon Palmer: al britannico, decimo davanti a Sergio Perez, della Force India, è stata comminata una sanzione di 20 piazze.

Undicesima posizione per Felipe Massa, della Willliams; seguono il belga della McLaren, Stoffel Vandoorne, e Carlos Sainz, della Toro Rosso. Il danese della Haas Racing, Kevin Magnussen, ha preceduto il compagno di squadra di Massa, Lance Stroll, e Pierre Gasly, in forza alla Toro Rosso. Completano la classifica Marcus Ericsson, della Sauber; Romain Grosjean, della Haas Racing; e Pascal Wehrlein.