SAN PAOLO – Vabbè, direte, nulla di nuovo manco stavolta. E come poteva essere diversamente? Con le Mercedes che sono di un altro pianeta, la prima posizione utile è la terza. Quella degli altri. E dopo Hamilton e Rosberg stavolta la classifica dice Raikkonen. Eh sì, proprio il ferrarista capace di mettersi dietro Verstappen e il suo compagno di squadra Vettel. Per quanto possa sembrare strano e paradossale, in questa fase la Ferrari ha fatto bene a rinnovare il contratto al finlandese.
Sia chiaro, in termini assoluti avere un nuovo pilota sarebbe stato meglio, ma avendo Vettel su cui contare anche Kimi poteva andare bene. Solo che Sebastian si è perso, fra litigate via radio, incidenti al via, errori nelle qualifiche e in gara è lontano parente del Vettel che ha vinto 4 titoli mondiali. E allora, perché Raikkonen è al momento la scelta giusta per la Ferrari? Per la semplice ragione che lui è costante, non è un fulmine (almeno lo era in passato) ha i suoi limiti e il suo modo di fare, ma proprio per questo rappresenta quel punto fermo necessario alla squadra.
Cioè avere un pilota che nel bene e nel male non si sposta di una virgola di qua o di là, per assurdo e paradosso in questo momento è l’unico fatto positivo della rossa. Perché se la macchina migliora Kimi è davanti, se la macchina peggiora Kimi sta dietro. Non ci sono dubbi che sia il pilota che ci ha messo del suo e ha sopperito alle carenze della monoposto, come ha fatto per 4 anni Alonso venendo via con la coda fra le gambe e le pernacchie dei tifosi salvo poi scoprire che il più celebrato Vettel, al suo secondo anno, è finito in una situazione peggiore di quella dello spagnolo.
Ecco, Raikkonen in questo momento, a 37 anni suonati, rappresenta quella certezza in pista di cui la Ferrari ha bisogno. E fa niente se deve lottare per le posizioni retrostanti, fa niente che di mondiale e vittorie (a meno di sconvolgimenti) non se ne parla. Uno così che non ha alti e bassi, che se ne frega di quanto gli accade attorno, che se ne sbatte della stampa, dei tecnici della pressione e di tutto il resto, rappresenta quell’oasi di pace in cui lavorare e portare a casa soddisfazioni, anche se si tratta di un terzo posto in griglia a circa 7 decimi dalle Mercedes che domani potrebbero avere il campione del mondo in carica. Ammesso che Rosberg non vada in pappa con il cervello e abbia i 6 punti di vantaggio su Hamilton che gli garantirebbero il titolo mondiale con una gara di anticipo. Ma conoscendo Hamilton e conoscendo Ecclestone, che vorrebbe un gran finale ad Abu Dhabi, teniamoci pronti a una gara col solito copione già visto durante l’anno. A meno che… Vabbè, dai un sogno ogni tanto ci scappa, tanto è gratis.