Quando in F1 si parte dalla pole position è normale che il primo obiettivo sia quello di vincere. Questo non significa che la Ferrari fosse convinta di riuscirci. Tuttavia nutrire una speranza non era affatto sbagliato. Il Cavallino Rampante sapeva bene che la SF-24 non era la vettura più veloce. C’erano le due Red Bull, perché a questo giro pure Sergio aveva deciso di “imbucarsi” alla festa. Poi McLaren e Mercedes. Quest’ultima scuderia tra le tre menzionate era la meno gettonata pensando al trionfo. Eppure se c’è una cosa che ci ha insegnato l’attuale campagna agonistica 2024 è proprio l’incertezza dei vari contesti competitivo. Il tutto grazie alla convergenza prestazionale che oramai da tempo ha messo piede nella massima categoria del motorsport.
Oggi ne abbiamo avuto ancora una volta la prova. Le due Mercedes W15 hanno realizzato una doppietta storica. L’ultima per il team di Brackley risaliva al Brasile 2022. Stesso ordine di arrivo di oggi, con Russell che precede sulla linea del traguardo il compagno di squadra Hamilton. Eppure, osservando la corsa era il sette volte campione del mondo il più accreditato tra i due a salire sul gradino più alto del podio. La corsa del Re Nero è stata fantastica. Il talento mai domo del pilota originario di Stevenage si è preso la testa della corsa durante i primi giri, per poi imprimere un gran al Gran Premio. Ma Lewis non aveva fatto i conti con George.
Il ventiseienne britannico ha scelto una strategia a una sola sosta e incredibilmente, realizzando uno stint di ben 34 tornate sulle Pirelli a banda bianca, nel finale resiste senza troppo affanno al ritorno del campione pluripremiato. Un risultato pazzesco che ribadisce un fatto: nell’attuale F1 i dettagli fanno la differenza. Basta chiederlo alla McLaren che per l’ennesima volta spreca un’occasione d’oro. Lando Norris si mostra nuovamente pasticcione, con Oscar Piastri che in maniera lenta ma progressiva pare stia prendendo la leadership piloti all’interno del team. Fuori dalla pista la scuderia McLaren mostra sempre incertezza, perché le strategie adottate sono sempre dubbiose e lasciano dei rimpianti.
C’è poi il discorso Red Bull. Verstappen ha realizzato una rimonta a metà. La RB20 è un’ottima monoposto ma da tempo non è più quella da battere. Lo ha fatto vedere oggi, perché la scelta del sabato di caricare la vettura per sistemare il balance, ha di fatto privato l’auto austriaca di uno dei suoi punti di forza: top speed. Lo dimostra il fatto che malgrado la grande efficienza a disposizione e il super DRS della vettura, una volta raggiunto Leclerc l’olandese non è stato in grado di superarlo. Il passo era migliore ma senza la giusta velocità si resta dietro. “Dettaglio” anche questo che ha pesato non poco nell’economia di gara della squadra di Milton Keynes. Un team che deve iniziare a preoccuparsi, perché le corse sono ancora 10 e i due mondiale restano aperti.
F1, Ferrari non usa bene le Medium è mostra un drag eccessivo
E Ferrari? Torniamo alla rossa con un certo rammarico. Come detto in apertura la voglia di provarci c’era. Il team di Maranello non era affatto sicuro di riuscirci, ma sapeva di potersi giocare le sue chance. Sostenere che il Cavallino Rampante abbia perso la possibilità di vincere per errori strategici non corrisponde alla verità. Su questo siamo d’accordo. Ciononostante, nella prima sosta, essendo di fatto gli inseguitori della Mercedes con Leclerc, una chiamata anticipata per tentare l’undercut su Lewis ci stava eccome. Al contrario hanno “subito” la strategia da parte di Hamilton e pure di Perez. Per fortuna non ha funzionato e le posizioni in pista sono rimaste invariate.
Il quesito che ci poniamo pensando alla corsa di Charles è questo: il monegasco aveva realmente qualche chance per vincere? La risposta è semplice: purtroppo no. Il passo della Ferrari SF-24 era molto buono. Una vettura bilanciata che ha saputo contenere abbastanza bene il degrado. Ciononostante la rossa si è mostrata all’altezza della Mercedes solamente con le mescole più dure, gomme Hard per intenderci. Con la Medium ha faticato maggiormente subendo il sorpasso deciso di Lewis. Per il resto, nello stint centrale, Leclerc è stato capace di replicare sostanzialmente i tempi del sette volte campione del mondo.
Fonte: Getty Imagesil monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – a bordo della SF-42 GP Belgio 2024
Mentre nell’ultima parte della corsa, sempre sulle Pirelli a banda bianca, Hamilton aveva qualcosina in più. Proprio in questa fase la Ferrari ha mostrato i limiti più grandi. Va detto che i tecnici di Maranello hanno prodotto un aggiornamento specifico per il Gran Premio del Belgio. Parliamo dell’ala posteriore a basso carico che con ogni probabilità rivedremo anche a settembre in quel di Monza. Una specifica che aveva un chiaro obiettivo: abbattere quanto più possibile la resistenza all’avanzamento per ottimizzare i tratti ad alta velocità di percorrenza di Spa-Francorchamps. Una precisa impostazione che non ha funzionato molto bene però, mi quanto il drag generato dal corpo vettura era grande.
Lo abbiamo visto chiaramente quando Hamilton e Piastri hanno sverniciato la numero 16. L’efficienza aerodinamica della SF-24 resta un punto debole per la Ferrari, anche quando si utilizzano ali molto scariche. Aspetto che appunto sottolinea come la capacità di fendere l’aria della rossa sia davvero poca se paragonata al resto dei top team. Un grattacapo che come sappiamo restringe la finestra di set-up della vettura e nel caso odierno, sommato alla mancanza di passo nelle prime tornate con le gomme medie, di fatto ha cancellato le chance di vittoria del team italiano. Un vero peccato perché la monoposto modenese in versione Belgio non era da buttare.
Per chiudere il resoconto sulla gara odierna facciamo due parole su Carlos Sainz. Lo spagnolo ha condotto una gara onesta. Partito bene ha cercato di dare il massimo e approfittare delle indecisioni di Lando Norris. Magra consolazione ma comunque degna di nota, l’arrivo sulla linea del traguardo davanti all’altra Red Bull di Sergio Perez. Per tirare le somme parliamo di un quarto e settimo posto che non soddisfano. Specie pensando che la Mercedes ha vinto ancora, oggi con tanto di doppietta, e sino a due mesi fa pareva un team allo sbando. Arriva la pausa estiva, dove si potranno raccogliere le idee e svuotare le teste pensanti dall’eccessivo stress. Ferrari sta già sviluppando nuovi aggiornamenti che però, ci vuole tempo, sino a Singapore non vedranno la luce…