• 28 Novembre 2024 5:52

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F1, GP Austria: dentro o fuori. Ferrari a un bivio al Red Bull Ring

Giu 26, 2024

Nemmeno il tempo di archiviare quanto successo a Barcellona che il campionato di F1 si sposta al Red Bull Ring dove domenica si correrà il GP Austria, undicesima prova del Mondiale 2024. Quella di Spielberg è la seconda tappa di un triple header che si concluderà in occasione del primo weekend di luglio col GP Gran Bretagna e che lascerà ben pochi attimi di relax a piloti e addetti ai lavori.

Eppure questa tripletta non può essere sicuramente ritenuta un male per chi è chiamato a dover dimostrare qualcosa di più.
Nonostante in Spagna abbia vinto il solito Max Verstappen con la sua Red Bull, la RB20 non era sicuramente la monoposto migliore della griglia di partenza. Da quando in casa McLaren hanno fatto debuttare il primo pacchetto di aggiornamenti la MCL38, soprattutto in condizioni di pista libera, ha dimostrato di aver più velocità e passo rispetto agli attuali Campioni del Mondo. Un campanello d’allarme che non possono di certo sottovalutare in quel di Milton Keynes.

Dall’altra parte c’è la Ferrari. Ancora inebriati dalla vittoria di Leclerc a Monaco, il Cavallino Rampante ha creduto fortemente (e basta andare a riprendersi un attimo le dichiarazione di M. Vasseur) di essere in lotta per il campionato. Sogno che si è infranto in Canada. E in Spagna non è andata meglio dove i piloti della Rossa, che già hanno faticato nel corso della qualifica, in gara non sono mai riusciti a essere parte della lotta per le posizioni che contano.

Ferrari, la svolta negativa che non ti aspetti

Il Cavallino Rampante ha iniziato il campionato 2024 col titolo di sfidante ufficiale della Red Bull e, dopo nemmeno dieci gare (tenendo conto della debacle iniziata in Canada) la Ferrari sembra aver già perso lo scintillio di inizio stagione.
Sebbene sia relativamente presto per “bocciare” gli aggiornamenti visti finora sulla SF-24, la certezza è che gli upgrade portati a Barcellona non hanno funzionato come speravano in quel di Maranello. Se in gara, nonostante la quinta e sesta posizione ottenuta, i piloti della Ferrari non hanno girato con tempi troppo lontani rispetto a quelli di Verstappen, a preoccupare maggiormente la Ferrari è la qualifica.

Guardando quanto accaduto a Barcellona e relativi tempi, la Ferrari è attualmente la terza/quarta forza del Mondiale, in lotta con la Mercedes. Se Leclerc ha mostrato tutto il suo disappunto per questa situazione (anche a livello gestionale) esortando la squadra a rispondere il più rapidamente possibile, anche Sainz è apparso altrettanto scoraggiato riguardo alla posizione della Ferrari in questo momento. Forse il più deluso tra i due è proprio lo spagnolo che a Barcellona ha disputato la propria gara di casa.
Il figlio d’arte sperava che la SF-24 avrebbe potuto lottare per la pole position a Barcellona e invece si è ritrovata a qualificarsi a tre decimi e mezzo di distanza da McLaren e Red Bull. Differenza che ha colto di sorpresa la Ferrari.

C’è chi ha insinuato che la difficoltà del Cavallino Rampante di portare in pista aggiornamenti capaci di fare effettivamente la differenza sia colpa dell’ormai saturazione di questo regolamento. Ma non può essere così. Sebbene la Red Bull stia affrontando difficoltà al pari della Ferrari sotto questo punto di vista (ma non dimentichiamoci che il team di Milton Keynes ha letteralmente dominato senza rivali in questi ultimi due anni), non possiamo sottovalutare che McLaren e Mercedes stiamo portando in pista aggiornamenti che effettivamente possono definirsi funzionali e soprattutto funzionanti.

Quello che dovrebbe far suonare il campanello d’allarme a Maranello è proprio la velocità con la quale, ad esempio, la McLaren si è avvicinata alla Ferrari nel 2024. Ora il Cavallino Rampante, a nemmeno metà campionato, rischia di retrocedere sebbene stia portando novità in pista.

Verstappen a rischio penalità

Quanto successo alla power unit di Verstappen in Canada potrebbe avere importanti conseguenze sul suo prosieguo della stagione. Il propulsore dell’attuale Campione del Mondo, dopo la tappa di Montreal, sarebbe stato spedito in Giappone dove è stato sottoposto a un’ispezione da parte della Honda. In base alle prime indiscrezioni trapelate dal quartier generale sembrerebbe che il motore a combustione interna non possa essere in alcun modo salvato. Una brutta notizia per Verstappen, soprattutto tenendo conto della grande competitività mostrata dalla McLaren in queste ultime gare.

Proprio a tal riguardo la Red Bull starebbe valutando quando far scendere in pista il quinto motore di Max Verstappen e, quindi, incorrere in penalità sotto forma di retrocessione in griglia di partenza. Per il team di Milton Keynes non sarà facile prendere questa decisione. Sarà interessante capire se la scuderia austriaca preferirà introdurre la nuova power unit in una gara dove è fattibile sorpassare e superare (Spa o Monza ad esempio), anche se questo potrebbe significare rinunciare al podio, oppure se far debuttare il propulsore nuove in un GP completamente “sfavorevole” per le caratteristiche della RB20, sebbene questo potrebbe significare uno “zero” a livello di punti conquistati.

Ghia contro i track limits

Come del resto era già stato ampiamente annunciato, il promotore del GP Austria sembra aver trovato la soluzione all’eterno problema dei track limits almeno per quanto riguarda il Red Bull Ring. Infatti, le curve 9, 10 e 11 avranno una sottile striscia di ghiaia all’esterno. Soluzione che comporterà una notevole perdita di tempo per i piloti che oltrepasseranno la linea bianca in quel punto e soprattutto sarà la ghiaia a penalizzare direttamente i piloti, non i commissari della Federazione. Una decisione che permette al tracciato di Spielberg di allinearsi a quanto già visto sia a Imola sia in Canada.

Non ho nessuna intenzione di nascondermi dietro alla “penna”: rivedere la ghiaia nei circuiti, rispetto alle immense vie di fuga, rappresenta un vero toccasana per gli appassionati della massima serie automobilistica old-style. Gli appassionati più attenti ricorderanno come proprio, nel recente passato, i track limits abbiano procurato parecchi problemi ai piloti, team e alla FIA stessa, stravolgendo la classifica dopo la conclusione effettiva della corsa.
Senza andare troppo lontano basta fare un salto all’edizione 2023 del GP Austria dove gli steward, oltre cinque ore dopo la fine della gara, hanno dovuto verificare più di mille infrazioni non rilevate durante il GP arrivando a cancellare in totale 130 giri per in un totale di 20 penalità inflitte.

Proprio le polemiche sorte a seguito di questa situazione hanno portato i responsabili del circuito a pensare a cambiamenti per le future edizioni della corsa (il Red Bull Ring, infatti, ha un contratto valido fino alla fine del 2030). Ma per la F1 non è stato semplice.
Ha dovuto trovare una soluzione che possa andare bene anche per il campionato di motociclismo, visto che anche la MotoGP disputa un round del suo calendario su questa pista. E la scelta della ghiaia era la più facile da applicare visto che le zone di pietrisco, larghe appena due o tre metri, possono essere eliminate per le gare motociclistiche.

Torna la Sprint Race

Per la terza volta nella stagione al Red Bull Ring torna in scena il formato della Sprint Race. Questo significa che il venerdì ci sarà solamente una sessione di prove libere seguita dalle qualifiche della Sprint Shootout mentre al sabato si disputerà la gara Sprint vera e propria seguita dalla sessione di qualificazione per il GP Austria della domenica.
Da quando questo formato ha fatto il suo debutto in F1 sono state disputate 14 gare Sprint e la terza consecutiva che vediamo sul tracciato del Red Bull Ring (la prima si è svolta nel 2022). Se Max Verstappen è stato in assoluto il pilota che ha conquistato il maggior numero di Sprint Race, nove per l’esattezza, non possiamo non menzionare Valtteri Bottas, che ne ha vinte due ai tempi della Mercedes, Sergio Perez, George Russell e Oscar Piastri che, rispettivamente, hanno ottenuto una vittoria ciascuno.

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