• 23 Dicembre 2024 2:59

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

F1, GP Abu Dhabi: Ferrari getta la pole position a Yas Marina

Dic 7, 2024

L’obiettivo della Ferrari nelle Fp3 era quello di sistemare un paio di faccende. Ci riferiamo alla gestione delle mescole Soft, sul giro secco, per trovare il giusto ciclo di isteresi e sfruttare al massimo l’aderenza fornita dalle gomme. C’era, inoltre, la necessità di ritoccare la messa a punto della vettura. In quanto in alcune zone della pista, l’handling non era affatto ottimale. Lo studio al simulatore della notte serviva proprio a questo scopo: cercare di intraprendere la via corretta e potenziare il rendimento di ambedue le SF-24. Innanzi tutto, partiamo col chiarire un fattore. Nell’ultima sessione di prove libere è andato in scena un lavoro differenziato per i “due Carlo”.

Sainz ha continuato a lavorare sulla validazione dell’assetto con gli pneumatici Medium. Al contrario, Leclerc si è occupato di testare le gomme Soft, che nella giornata di ieri non era riuscito a utilizzare al meglio. Lo spagnolo ha messo assieme un run abbastanza corposo, con diversi tentativi push dove, in maniera lenta e progressiva, ha reso più fattuale la guidabilità della sua monoposto. E i suoi tempi, per giunta non parevano affatto male. Charles ha invece lavorato dapprima sul giro secco, per poi effettuare un mini long run con un alto quantitativo di carburante a bordo. La ragione è presto spiegata: il monegasco partirà indietro sulla griglia e il team ha voluto simulare il primo stint di gara con le coperture a banda rossa.

Partire con questo compound, infatti, potrebbe garantire più grip e permettere al ferrarista di recuperare più in fretta diverse posizioni. Il feedback ottenuto sino a questa parte della sessione non è di facile interpretazione. Il balance delle rosse, infatti, parve piuttosto buono, osservato con cura tramite gli on-board. Rispetto alla giornata di ieri, si notava molta più precisione nel trasferimento di carico in curva 5, e pure la traiettoria alla 9 non è larga come nelle Fp2. In sostanza, pareva che la scelta sull’equazione carico e top speed potesse funzionare. Tuttavia, prendendo in esame i riscontri cronometrici, le due rosse sono state lente. Questo potrebbe significare che il rendimento era vicino al limite.

Di più non ce n’era, insomma. All’interno di questo scenario, va anche considerato un aspetto che ci porta all’ultimo runcon le Soft nuove: pare che l’attivazione delle mescole non sia stata centrata. La warm-up strategy non corretta potrebbe aver ridotto l’aderenza, specie nel T3, dove le gomme della SF-24 sembravano in overheating. Davvero complicato dare una spiegazione quest’oggi. Non restava altro che aspettare le qualifiche. I commenti in radio di Leclerc non erano affatto buoni, comunque. Lui stesso, che probabilmente avrà un assetto più incentrato sulla distanza dei 300 km, dopo essere stato informato dei tempi McLaren, ha risposto molto chiaramente: “Questi riferimenti cronometrici non sono raggiungibili…“.

F1, GP Abu Dhabi 2024: Ferrari non è ingrato di ottimizzare la performance della SF-24

Accettare il risultato ottenuto in pista a volte è davvero complicato in F1. Ed è proprio il caso dell’ultima qualifica della campagna agonistica 2024. Ovviamente ci riferiamo al rendimento dei due piloti della rossa che, a Yas Marina, fanno qualsiasi cosa meno che ottimizzare le performance della SF-24. Il lavoro svolto dal team sulla vettura in preparazione alla sessione classificatoria è stato davvero buono. Diversi ritocchi alla monoposto e uno studio sul ciclo di isteresi che trovano la chiave per accendere le gomme nel momento giusto e mantenere la temperatura target per tutto l’arco della tornata. All’interno di questo scenario tecnico, il punto di lavoro della monoposto italiana era molto alto e poteva essere sfruttato al meglio.

Per questo il risultato ottenuto fa arrabbiare, delude i tifosi e porta le speranze di vincere il mondiale costruttori vicine allo zero. Sino a quando non arriverà la bandiera a scacchi nulla è perduto, siamo d’accordo. Ma sperare in un miracolo sportivo a questo punto farebbe parte di un piano molto ottimista. Diciamo questo in quanto Sainz partirà terzo, alle spalle delle due McLaren, mentre Leclerc prenderà il via del Gran Premio di Abu Dhabi edizione 2024 addirittura dall’ultima casella dello schieramento. Andiamo con ordine, però, nel tentativo di ricostruire la storia che porta a questo “traguardo”. Nella Q1 la Ferrari dà subito l’impressione di aver cambiato passo rispetto alle prove libere.

Senza dubbio conta pure il supporto della power unit che, a differenza di altri casi, il team ha deciso di non sfruttare come al solito durante le Fp3. Su questa pista il surplus di cavalli con le mappature al massimo, sia il motore a combustione interna che il supporto ibrido, può valere sino a 3 decimi a parità di potenza. I ferraristi riescono a passare il taglio della prima parte della sessione classificatoria, sebbene siano costretti a usare due set di Pirelli a banda rossa. Nella Q2 emerge preponderante la performance della SF-24. Sainz si mette in seconda posizione dopo un giro con le gomme usate, mentre Leclerc è il più veloce di tutti. Ma il suo giro non vale. Viene cancellato dalla Federazione Internazionale per non aver rispettato il regolamento in pista.

Fonte: Getty Imagesil monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-24 – GP Abu Dhabi 2024

Rivedendo i replay, infatti, si nota come Charles vada troppo largo in curva 1 e superi i track limits. Un errore troppo grande. Considerando che l’altra tornata era con gli pneumatici usati, il monegasco si “aggiudica” il quattordicesimo posto. Posizione alla quale va sommata la penalità che lo spedisce in fondo alla griglia. Passiamo a Sainz. Il madrileño era l’unica punta rimasta in Q3. Effettua un passaggio con le Pirelli scrub nel suo primo tentativo e studia l’evoluzione del tracciato. Un giro perfetto, senza nessun errore. Quando però è il momento di ripetersi godendo dell’extra grip della mescola nuova, lo spagnolo commette tre sbavature, una per settore. Si becca pertanto due decimi abbondanti dalla coppia dei piloti vestiti color papaya.

Il rammarico è davvero grande in merito alle potenzialità inespresse e del grande lavoro svolto dalla storica scuderia italiana. Una vettura molto ben bilanciata, in grado di chiudere bene le curve, avvicinarsi all’apice e mostrare una trazione competitiva. Questo il racconto della qualifica che lascia l’amaro in bocca. In ultima istanza una considerazione relativa alla penalità. Sulla Ferrari numero 16, il team potrebbe sostituire anche tutte le altre parti della power unit, compreso l’endotermico, recuperando qualche cavallo rispetto al propulsore usato oggi con un chilometraggio avanzato. Miserissima consolazione che cambierà ben poco lo stato delle cose.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close