• 15 Novembre 2024 17:52

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F1, galleria del vento Aston Martin: meraviglia tecnologica per vincere

Nov 15, 2024

Aston Martin nutre con forza un desiderio: smetterla di riempirsi gli occhi con vittorie altrui. La scuderia inglese nasce dalle ceneri della Racing Point, tramite l’acquisizione di alcune quote del marchio britannico da parte del magnate canadese. Parliamo di Sheldon Strulovitch, alias Lawrence Stroll. Vive da sessantacinque anni, il nativo di Montréal, e da sempre ha mostrato interesse per le corse automobilistiche. Ha messo piede nel paddock con l’acquisto di Force India, stagione 2018, scuderia in forte crisi finanziaria. Questo è stato il primo passo di un percorso che da subito ha nutrito aneliti importanti. Nell’attuale campionato i tempi erano maturi per compiere il prossimo passo.

Aston Martin non sta andando bene. L’abbaglio del mondiale 2023 pesa parecchio, quando durante i primi mesi del campionato, la AMR23 era l’unica vettura capace di sfidare la straripante RB19. Poi il vuoto, sino a perdere il punto di lavoro corretto dell’auto. La strada sugli aggiornamenti era fuorviante e la scuderia è scivolata in un imbuto prestazionale deleterio. Durante il campionato, le correzioni non hanno offerto i risultati attesi, con il gruppo di lavoro capeggiato dal britannico Dan Fallows in crisi di identità. L’ingegnere in questione, strappato alla Red Bull a margine di una lunga contesa, era stato bravo a trasferire determinate impostazioni sulla monoposto.

La base era parecchio solida, ma diversi errori di valutazione hanno compromesso il cammino del team “avvolto” dal british racing green. I risultati della stagione successiva, l’attuale per intenderci, hanno addirittura peggiorato le previsioni. Aston Martin non è mai stata in grado di lottare per le prime posizioni, nonostante possa godere del talento infinito del due volte campione del mondo di F1 Fernando Alonso. Per questa ragione qualcosa doveva cambiare. Fallows è stato sollevato dal suo incarico ufficialmente, qualche giorno fa. La mossa era attesa da tempo, facente parte di una riorganizzazione tecnica con l’arrivo dell’ex direttore tecnico della Ferrari, l’aretino Cardile.

Enrico ha preso in carico il ruolo di chief technical officer, funzione che gli permetterà di occupare il ruolo di supervisore dello sviluppo tecnico della AMR25, l’auto che parteciperà al campionato 2025 di F1. Il suo lavoro si svolgerà sotto l’occhio vigile di Adrian Newey, la vera chicca di questo nuovo mandato. Il genio di Stratford-Upon-Avon ha un particolare modus operandi e preferisce capeggiare un pool tecnico che si adoperi sotto i suoi dettami. Un reparto che possa rendere agili tutte le operazioni. Per tale ragione Cardile assorbirà tutti gli incarichi di Dan Fallows, che sarà messo da parte pagando gli scarsi risultati ottenuti. Nel frattempo, il team è pronto a cambiare pelle.

F1, Aston Martin: le manovre per scalare la vetta

Aston Martin ha siglato da tempo un accordo con la Honda. Parliamo di qualcosa di più di un semplice partenariato. Il colosso giapponese sarà il “fornitore privato di power unit” per il team inglese, a partire dalla stagione 2026. Momento in cui entrerà in vigore il nuovo corpo normativo. Un regolamento che prevede sostanziali cambi, tra cui, appunto, un’architettura rivista delle unità di potenza. I nipponici hanno addirittura costruito una base europea in contatto con quella storica di Sakura, per supportare al massimo la scuderia e fornire il maggiore sostegno possibile. Una mossa inattesa che fa capire il grande impegno di Stroll in F1. Oltre a questa importante novità ci sono altre due questioni che elevano lo status del team verso l’alto.

Ci riferiamo al rifacimento delle strutture interne alla factory. Un impianto ereditato dalla Force India che lavorava ormai da circa 20 anni senza particolari aggiornamenti. Aston Martin è pronta a testare le nuove “facility“, un complesso che prevede novità davvero importanti. Andiamo per ordine. La F1 attuale non è più quella di una volta. Il campo ipotetico si colloca al centro della ricerca, in quanto i test in pista sono stati aboliti da tempo. Questo significa che ci si presenta sull’asfalto senza avere certezze sul “prodotto”, dovendo validare le monoposto nelle sessioni ufficiali. Le sole tre giornate concesse per verificare la bontà dei progetti prima dell’inizio del campionato, di fatto, sono l’unico piccolo aiuto rimasto.

 

Mentre nell’arco del mondiale, qualsiasi aggiornamento viene esaminato direttamente nelle sessioni ufficiali. Questo regime limitante spiega alla perfezione l’importanza di alcuni strumenti come la galleria del vento e il simulatore. Potenti calcolatori dai quali nascono vetture e relativi update. Per di più, come se non bastasse, la FIA regola l’utilizzo di queste strutture, che possono essere utilizzate un tot di ore, nel corso dell’anno. a seconda di vari parametri. Ecco perché non possiamo stupirci dei vari errori commessi dalle scuderie. Spesso si tende a definire “incapaci” alcuni gruppi tecnici, addossando la colpa di visioni erronee. In parte è giusto, è il loro lavoro. Tuttavia, ipotizzare il rendimento di un mezzo meccanico così complesso come una vettura di F1 è davvero complicato. Ferrari ne ha dato prova proprio quest’anno. La SF-24 nasce su basi solide.

La stagione prometteva sino a quando alcune valutazioni errate portarono fuori strada il gruppo tecnico diretto da EnricoCardile. Risultato? il team ha speso almeno tre mesi per aggiustare le cose, lasso di tempo in cui ha perso la possibilità di lottare per ambedue i titoli iridati. Lo stesso è capitato a Red Bull, che dopo un inizio sfolgorante si è persa nella marea di regolazioni di un’auto che ha smesso di funzionare come doveva. Tra i top team la sola McLaren è parsa in grado di centrare tutti gli obiettivi tecnici. La scuderia di Woking è stata molto abile nella mera produzione degli aggiornamenti, sommando sempre e comunque competitività alla MCL38, ogni qualvolta che ha montato delle novità sulla vettura.

F1, Aston Martin: galleria del vento e simulatore avveniristici

Ma torniamo ad Aston Martin che non ci ha capito nulla o quasi nell’attuale campagna agonistica. Pare brutto definire in questo modo il lavoro di una scuderia di F1, ma a conti fatti, quanto scritto corrisponde alla verità assoluta. Per fortuna le nuove strutture sono praticamente pronte. Uno stabilimento innovativo grazie al quale la squadra conta di realizzare un netto salto qualitativo nel prossimo futuro. Parliamo di strumenti davvero avveniristici che saranno in grado di minimizzare la percentuale di errore, comunque sempre presente, tra la realtà della pista e il campo ipotetico. All’interno di questo scenario va comunque considerato un fatto.

La galleria del vento, così come il simulatore, dovranno essere tarati a dovere. Sarà pertanto necessario percorrere a dovere una curva di apprendimento, utile per capire come sfruttare al meglio questi nuovi dispositivi e, al contempo, fare in modo che possano offrire un supporto quanto più “sincero” possibile. Sviluppare queste installazioni sarà fondamentale nell’economia del team. Una traiettoria complicata che mira a un chiaro obiettivo, dove il ciclo dei feedback e la fedeltà riproduttiva saranno al centro del progetto. Il personale dovrà essere istruito, in quanto risulta impensabile che gli individui preposti all’utilizzo delle installazioni possano accendere gli strumenti e che tutto fili liscio.

Fonte: Getty Imagesil team principal della Aston Martin, l’inglese Mike Krack

Fonte: Getty Imagesil magnate canadese Lawrence Stroll, proprietario della scuderia di F1 Aston Martin

Prima di mettere in moto i macchinari, la scuderia Aston Martin ha visionato una demo che ha lasciato stupefatta l’intera squadra. Il team principal, al secolo il britannico Mike Krack, ha definito questa esperienza davvero incredibile. Stupefacente. Un evento quasi transnettuniano, come se si fosse catapultato nel mondo fantastico di Star Wars. Lo ha vissuto così il cinquantaduenne di origini lussemburghesi, convinto che la squadra potrà godere degli strumenti migliori della F1, molto avanti rispetto ai propri competitor. Un traguardo assai ambizioso per una scuderia che ha tutto per trionfare. Stroll non ha dubbi, e con il supporto di Adrian Newey tutto sarà decisamente più semplice.

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