• 20 Novembre 2024 4:34

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F1, Ferrari combatte la crisi: aggiornamenti in arrivo a settembre

Ago 14, 2024

Mike Elliott non interessa alla Ferrari. Il papà dell’impostazione “zero pod” non sta riscuotendo molto successo attualmente. Almeno questo sembra, poiché nessuno pare si sta strappando i capelli per averlo. Le sue soluzioni drastiche sulla carta erano mirabolanti. La W13, infatti, nella seconda settimana dei test pre-stagionali in Spagna aveva “spaventato” non poco gli addetti ai lavoro. Un approccio davvero aggressivo all’interno di un corpo normativo tutto nuovo. Malgrado l’anno e mezzo speso da Mercedes per trovare la correlazione con la pista, le “pance slim” non hanno mai funzionato a dovere. Ci aveva visto molto lungo Adrian Newey, ancora una volta.

Attualmente in procinto di svelare la sua prossima destinazione in F1, il geniale progettista britannico “promesso” alla Aston Martin, in tempi non sospetti aveva bocciato la soluzione studiata dal team di Brackley. Un percorso reputato troppo complicato e non praticabile. A suo tempo Red Bull non volle sprecare risorse importanti. Il nativo di Stratford-Upon-Avon era fermamente convinto delle scelte adoperate sulla RB18 e dando un’occhiata ai risultati ottenuti dalla squadra di Milton Keynes dal 2022 in avanti, non possiamo far altro che dargli ragione. Elliot potrebbe far comodo alla Ferrari? Sì, perché no. Tuttavia l’organigramma della rossa pare non preveda affatto l’arrivo del britannico.

Il Cavallino Rampante punta forte sulla figura di Loic Serra. Il transalpino è stato definito il mago delle gomme. Era proprio lui a capo del reparto dedicato alla dinamica del veicolo di Mercedes. Una branchia della gestione corse che ha fatto una differenza enorme negli anni di dominio della scuderia tedesca, occupandosi dell’iterazione tra telaio, schemi sospensivi e pneumatici. In Via Abetone Inferiore 4 conoscono molto bene il valore del francese e, per tale ragione, hanno deciso di affidargli gran parte della direzione tecnica. Lavorerà a stretto contatto di gomito con Diego Tondi. L’italiano ha preso il ruolo di Enrico Cardile e si occupa della sezione aerodinamica accompagnato da Fabio Montecchi, “head of vehicleconcept” dall’abbandono di David Sanchez.

All’interno di questo schema organizzativo resta un però. Ci riferiamo al famoso “mister X”, nominato in più occasioni dal team principal della rossa Frederic Vasseur. Attualmente è parecchio difficile capire di chi si tratti, sebbene il manager di Draveil abbia fornito l’indicazioni sul nome: “5 lettere”. Dovremo attendere presumibilmente sino al Gran Premio di casa della Ferrari (Monza) per saperne di più. Scenario dove il “presidentissimo” John Elkann dovrebbe fare chiarezza in tal senso. Il mondiale 2024 annovera ancora 10 tappe da disputare, ma quello 2025 si avvicina a passi da gigante. Annata in cui il team italiano non vuole commettere gli stessi errori del presente e perché no, in attesa del nuovo ed epocale cambio al corpo normativo, provare a vincere il mondiale.

F1, Ferrari: impostazione drastica sulla messa a punto della SF-24

Ferrari ha sbagliato tutto o quasi dal mese di maggio in poi. Quando le cose non vanno per il verso giusto è necessario intervenire. L’obiettivo principale era innanzitutto comprendere cosa stesse realmente accadendo e identificare le cause dei problemi. La strategia adottata dalla rossa era molto chiara. La domanda è questa: quali sono le azioni intraprese per sciogliere i dubbi, intervenire e almeno in parte arginare il grattacapo? La piattaforma aerodinamica della SF-24 ha perso stabilità dopo il pacchetto di aggiornamenti introdotto in Spagna. Ecco perché portare al limite la monoposto e sfruttarne appieno il potenziale era impossibile. Update che hanno costretto il team a realizzare cambiamenti significativi al set-up.

Sebbene il provvedimento era molto ulite alla causa il terreno è divenuto parecchio scivoloso, in quanto era necessario una fase di sperimentazione in pista per comprendere come agire. Esami che però, al contrario di quanto sperato sono durati troppe settimane. Periodo in cui la vettura modenese ha fortemente deluso nelle prestazioni. Lato piloti non è stato affatto semplice. Coniugare una fase di studio con una messa a punto drastica e al medesimo tempo cercare la performance ha snervato il gruppo di lavoro. Stringere tra le mani il volante e guidare una vettura utilizzando configurazioni mai testate, di riflesso ha alterato radicalmente il comportamento dell’auto.

Fonte: Getty Imagesla Ferrari SF-24 all’interno delle garage italiano – GP Belgio 2024

Condizione di fondo dove i “due Carlo” hanno faticato in modo considerevole, incapaci di ottimizzare il rendimento e per giunta costretti a subire il peso di una prestazione inferiore a quella delle aspettative. Lo scenario drastico andato appena descritto ha funzionato bene? Ni. Senza dubbio la Ferrari SF-24 ha migliorato il suo approccio nelle ultime due gare, ma comunque resta lontana parente dell’auto “sincera e prevedibile” di inizio campionato. Le correzioni al fondo introdotte al Gran Premio di Ungheria hanno limitato il saltellamento aerodinamico che però, lo abbiamo visto chiaramente a Spa-Francorchamps non è affatto scomparso. In qualifica nel secondo settore e nell’ultimo stint della gara a serbatoi quasi vuoti si è ripresentato.

F1, Ferrari: il piano di update sulla SF-24

Dopo aver esaminato brevemente le misure tecniche adottate dalla Ferrari per trovare una soluzione, concentriamoci sul presente. La quantità di dati raccolti è stata analizzata con grande attenzione. Tuttavia, attualmente le fabbriche sono ferme a causa della pausa obbligatoria di due settimane imposta dal regolamento per il mese di agosto. Si dovrà attendere sino al prossimo lunedì, quando tecnici, ingegneri e piloti riprenderanno le attività in vista del Gran Premio d’Olanda. Ogni errore sarà d’ora in poi inaccettabile se si desidera dare un senso alla stagione. Finora, il mondiale ha visto la Ferrari perdere una preziosa opportunità. Red Bull sembra aver raggiunto il suo limite, mentre McLaren e Mercedes stanno approfittando della situazione. In particolare, il team di Woking sembra avere tutte le carte in regola per ambire al titolo costruttori.

La storica scuderia italiana sta profondendo il massimo sforzo verso il recupero prestazionale. Mossa che valuta possibile nella seconda parte della campagna agonistica. Anzi tutto si provvederà ad realizzare alcune modifiche relative agli elementi interni delle sospensioni. Il questo caso, l’obiettivo mira a innalzare l’interazione tra meccanica e aerodinamica che attualmente non soddisfa le attese. Per il resto sono in cantiere diverse soluzioni tecniche importanti. Una di queste riguarda ancora una volta il fondo. Come sappiamo Ferrari è stata l’unica scuderia che ha copiato le pance rovesciate delle RB20. Il perché è presto detto: ottenere uno spazio maggiore nella zona dell’undercut.

Guadagnare centimetri cubici nell’area del sottosquadro può fornire diversi vantaggi. Il target era quello di generare un effetto outwash più corposo che potesse contribuire maggiormente alla gestione delle turbolenze prodotte dalle gomme, elemento aerodinamico che disturba non poco l’andamento dei flussi. Tuttavia il supposto vantaggio è molto debole, perché l’amministrazione generale della massa fluida che investe la vettura italiana è imperfetta. Inoltre si parla di ulteriori affinamenti sulle ali della vettura, anteriori e posteriori, scocca ed entrata delle pance. A questo punto del campionato 2024, però, la severa “scure” del budget cup dondola sulla testa dei team pronta a colpire.

I fondi rimasti devono essere utilizzati con grande efficacia, ottimizzandoli al massimo. La competenza dei tecnici nel perfezionare questa situazione sarà cruciale. Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, sarà necessario attendere ancora un po’ di tempo per vedere i risultati concreti. Un nuovo pacchetto di aggiornamenti è previsto per fine settembre, anche se alcune modifiche minori, come adattamenti aerodinamici specifici per i singoli circuiti, potrebbero essere introdotte molto prima. Per la Ferrari sarà decisivo evitare nuovi errori negli aggiornamenti, poiché un ulteriore fallimento potrebbe compromettere irrimediabilmente la stagione. È quindi essenziale avviare l’ultima fase del processo riguardante gli aggiornamenti solo quando ci sono elevate probabilità di successo. Questo il piano…

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