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F1, 5 cose che non sai su Lewis Hamilton

Dic 20, 2023

È uno di quei piloti che o si ama o si odia. Fin da quando ha messo piede in F1, Lewis Hamilton ha contribuito a rivoluzionare la classe regina del Motortsport. Se dal lato sportivo lo ha fatto grazie al suo enorme talento che gli ha permesso di infrangere record su record, il pilota inglese non è solo uno dei più forti di sempre. Nel corso degli anni è diventato uno dei personaggi di maggior spicco nel paddock per le sue lotte politiche per i diritti umani, per la salvaguardia dell’ambiente o gli outfit sgargianti che è solito sfoggiare.

Sarebbe troppo facile scrivere del palmares sportivo di Hamilton. Classe ’85, fece il suo debutto in F1 il 18 marzo 2007 e in sedici anni trascorsi nella massima seria automobilistica si è portato a casa sette titoli mondiali, 103 vittorie, 197 podi, 104 pole position e 65 giri veloci. Ma per conoscere a fondo un pilota come Hamilton bisogna andare più a fondo. Spesso criticato sui social dove viene definito “ipocrita”, in quanto il suo lavoro e il suo stile di vita sono in antitesi con le sue battaglie, bisogna affermare che Lewis si sta impegnando. Molto. Ma bando alle ciance e andiamo a scoprire 5 curiosità e segreti su uno dei piloti più forti della sua generazione. Signore e signori ecco a voi Lewis Hamilton.

Non è solo il numero 44

Esattamente come Perez ha scelto l’11, anche Lewis Hamilton ha scelto un numero che lo possa contraddistinguere in pista. Il pilota inglese della Mercedes, all’epoca, scelse il numero 44. Con questa cifra il sette volte campione del mondo debuttò in kart all’età di 8 anni. Hamilton ha vinto anche nella classe juniores del British Kart Championship nel 1995 col #44, numero che non ha mai sostituito neanche quando avrebbe potuto farlo con il numero 1.

Per scovare la prima volta che il 44 venne associato alla personalità dell’inglese bisogna fare un passo indietro, al GP Monaco 2010, quando disegnò sulla calotta del suo casco una roulette dove la pallina andava a fermarsi proprio sul numero 44.

“Still I Rise”, un mantra

Se c’è una frase che risulta particolarmente familiare ai tifosi della F1 (e in particolar modo ai tifosi di Lewis Hamilton) è proprio il motto Still I Rise, legato nello specifico al pilota della Mercedes. Una citazione che per il 38enne funziona come un mantra di vita tanto che, oltre ad averlo sul casco, si è tatuato la frase sulla schiena. Se volessimo spiegare in poche parole cosa si nasconde dietro a questa citazione potremmo affermare essere un motto per tutte quelle persone che ogni volta che sono cadute si sono rialzate, riprovandoci sempre senza lamentarsi e mettendoci tutto l’impegno possibile per raggiungere l’obiettivo finale.

Nel corso di un’intervista rilasciata alcuni anni fa, Lewis Hamilton aveva spiegato in modo molto preciso cosa si nascondesse dietro al motto “Still I Rise”, una frase che ha fatto propria non solamente il pilota della Mercedes ma tutta la sua famiglia. Il britannico originario di Stevenage ha raccontato di come il fratello Nicolas (affetto da paralisi cerebrale dovuta a una nascita prematura) e suo padre Anthony siano sempre stati di ispirazione per lui.

Per arrivare dove è arrivato, Lewis ha dovuto scalare tanti ostacoli. Per il colore della pelle, probabilmente anche di più dei suoi colleghi. Proprio questo aspetto, infatti, per tanti veniva reputato un problema per riuscire ad affermarsi come un pilota professionista di F1. E invece, anche se negli ultimi anni le cose non sono andate come avrebbe desiderato sportivamente parlando, Hamilton è uno dei piloti più grandi nella storia della categoria regina del Motorsport.

Fonte: Getty ImagesHamilton è il quarto pilota nella storia della F1 a divenire cavaliere dopo Stewart, Moss e Brabham

Tutto è cominciato grazie alla McLaren

Se tutti sanno che il debutto in F1 di Lewis Hamilton è avvenuto grazie alla McLaren, in pochi sono a conoscenza del fatto che il pilota inglese deve molto alla scuderia di Woking. E ben prima dell’arrivo nella massima serie automobilistica.
Appena adolescente, Hamilton con grande determinazione fu capace di avvicinare il boss della McLaren, Ron Dennis, chiedendogli di essere “assunto” dalla scuderia inglese. Quello che ci racconta la storia è che all’età di 13 anni Lewis Hamilton venne preso sotto l’ala protettrice del manager inglese che credette subito nel talento e nelle potenzialità di quel ragazzino tanto da aiutarlo nella sua carriera nelle formule minori fino a fargli varcare la porta della F1. Esattamente come era legato alla McLaren, il nome di Lewis Hamilton già in tempi meno sospetti era in qualche modo connesso anche alla Mercedes visto che il costruttore tedesco motorizzava le vetture inglesi.

Il primo e vero debutto in F1 del 38enne è avvenuto nel 2006 in occasione di una sessione di test a Silverstone. Sempre quell’anno, una volta aggiudicatosi il titolo della GP2 con 114 punti, la McLaren decise di farlo debuttare nella massima serie automobilistica nel 2007 al fianco di Fernando Alonso. Tenendo conto del suo immenso talento, era lecito aspettarsi che Hamilton avrebbe dato filo da torcere ai suoi colleghi. Ma, essendo un rookie, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul fatto che potesse mettere in difficoltà un pilota del calibro dello spagnolo giocandosi addirittura la vittoria del campionato (che poi fu vinto da Raikkonen).

Chiamatelo Sir.

Come se i sette allori iridati ottenuti in F1 non fossero già abbastanza, Lewis Hamilton può vantare un altro titolo, quello di Sir, cavaliere di sua maestà per volontà della Regina Elisabetta. L’onorificenza è stata conferita al pilota della Mercedes al Castello di Windsor direttamente il Principe Carlo. Alla cerimonia il 38enne si presentò in un abito doppiopetto nero con camicia bianca, sorridente e disteso, accompagnato dalla madre, Carmen Lockhart. Il titolo, arrivato grazie ai numerosi risultati sportivi ha fatto diventare Hamilton il quarto pilota nella storia della F1 a divenire cavaliere dopo Jackie Stewart, Stirling Moss e Jack Brabham.

In pochi ricorderanno però che dal 2008 Hamilton era già stato insignito del titolo di Membro dell’Impero Britannico, altra onorificenza reale. In quell’occasione l’inglese ebbe il grande onore di ricevere l’investitura direttamente dalla Regina Elisabetta per essere diventato, a nemmeno 24 anni, il più giovane campione mondiale nella storia della F1. Record che poi venne battuto nel 2010 da Sebastian Vettel.

Musica, cinema e frequentazioni famose

A differenza di molti suoi colleghi che preferiscono, nel tempo libero, stare lontani dalle luci della ribalta, Lewis Hamilton è un frequentatore fisso del jet-set e dei suoi protagonisti. Musicista, fashion icon, attivista. Oltre alla F1 c’è molto di più dietro al pilota della Mercedes.
Se nel 2018 Lewis Hamilton è stato protagonista di un featuring con Christina Aguilera nel brano Pipe, nel 2011 e nel 2017 rispettivamente in Cars 2 e Cars 3 prestò la voce a una McLaren MP4-12C interpretando se stesso mentre nel 2016 apparì in una scena di Zoolander 2, pellicola firmata dall’attore americano Ben Stiller.

Oltre all’amicizia che lo lega a parecchi attori del jet-set internazionale e cantanti di fama mondiale, Hamilton è particolarmente legato allo stilista Tommy Hilfiger che, proprio in occasione della settimana della moda di New York nel 2018, col pilota inglese firmò una collezione di abbigliamento dal nome TOMMYXLEWIS.

Hamilton ha anche frequentato alcune donne molto famose. La storia d’amore più importante per l’inglese è stata quella con Nicole Scherzinger, ex cantante delle Pussycat Dolls, durata ben otto anni tra alti e bassi. Dopo la loro rottura, dovuta alla scoperta di un tradimento da parte di Hamilton, il 38enne avrebbe intrapreso svariati flirt con altrettanti rappresentanti molto conosciute nel mondo della musica e della moda. Da Rihanna, alla modella Barbara Palvin, passando per la cantante Rita Ora e arrivando alla rapper Nicki Minaj.
Le ultime news “rosa” riguardanti Hamilton lo avrebbero voluto, almeno per qualche mese, al fianco di Shakira. Oltre ad aver presenziato ospite del team Mercedes in alcune gare, la cantante e il pilota sarebbero stati visti prima a cena al ristorante e poi in una gita in barca a vela. Immagini che hanno alimentato i rumor di un flirt.

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