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F1, 5 cose che non sai su Charles Leclerc

Dic 30, 2023

Monegasco, classe ’97. Nonostante la giovane età, Charles Leclerc è stato da subito ritenuto uno degli enfant prodige di questa F1. Anche se ha debuttato nella massima serie automobilistica nel 2018, è entrato per davvero nel cuore dei tifosi della Ferrari solo un anno dopo, quando nel 2019 ha preso il posto di Kimi Raikkonen al volante del Cavallino Rampante.

Velocissimo. Un talento cristallino, intelligente, tenace, passionale, determinato. Troppo emotivo alle volte. Forse uno dei pochi piloti, se non l’unico, capace di battere Max Verstappen sul giro secco. Nonostante la giovane età è riuscito a portarsi a casa 5 vittorie su 125 GP disputati, 30 podi, 23 pole position e 7 giri veloci. Forse troppo poco (e non per colpa sua, ci tengo a specificarlo), tenendo conto del suo grande talento. Quello che ancora gli manca, e che desidera di più, è il traguardo più prestigioso: riportare il titolo iridato a Maranello.
Ma bando alle ciance e andiamo a scoprire 5 curiosità e segreti sul pilota della Ferrari più amato degli ultimi anni. Signore e signori ecco a voi Charles Leclerc.

Gioventù difficile

Malgrado la sua giovane età, Charles Leclerc non ha avuto una gioventù facile. Il 26enne, infatti, ha dovuto attraversare momenti davvero complessi dovuti alla perdita di affetti importanti che avrebbero potuto condizionare negativamente oltre che la sua carriera anche la sua vita.

Ad appena 18 anni ha dovuto dire addio a Jules Bianchi, una specie di punto di mentore e punto di riferimento per il monegasco. Bianchi fu vittima di un tremendo incidente in occasione del GP Giappone di F1 del 2014. Il pilota di Nizza, perso il controllo della sua Marussia, a causa delle impervie condizioni della pista dovute a una pioggia battente, andando violentemente a impattare contro una ruspa entrata in pista per andare a spostare oltre il guard rail un’altra vettura incidentata. La monoposto di Bianchi rimase incastrata sotto il mezzo meccanico e il pilota francese, a causa delle ferite riportate nell’urto, finì in coma. Non si riprese mai più e morì il 17 luglio 2015.

A Leclerc venne a mancare quello che a tutti gli effetti riteneva un fratello maggiore e la persona che effettivamente ha sponsorizzato il suo arrivo in Ferrari. Quando Charles aveva appena 3 anni e mezzo fu Philippe Bianchi, il padre di Jules, a metterlo a bordo di un go-kart sul circuito di Brignoles per la prima volta. E fu proprio il pilota originario di Nizza a fare il suo nome alla Ferrari. Fu Jules Bianchi a segnalare Leclerc a Nicolas Todt che, dopo il primo incontro, decise di pendere in mano la carriera del monegasco.

Dopo soli due anni, il 26enne ha dovuto affrontare un altro lutto piuttosto rilevante con la morte del padre. Hervé Leclerc è venuto a mancare ad appena 54 anni dopo una lunga malattia proprio quattro giorni prima che Charles vincesse il GP Azerbaigian di Formula 2. Il monegasco, che all’epoca aveva 20 anni, stava letteralmente dominando la categoria. Nonostante il lutto, si è presentato in griglia dove fu autore di un fine settimana di altissimo livello. Eppure le sofferenze per il giovane Leclerc non sono finite qui.

Nel 2019 Charles ha dovuto dire addio al suo grande amico Anthoine Hubert. Pilota, esattamente come il monegasco, Hubert perse la vita sul circuito di Spa-Francorchamps, nel corso della Sprint Race di Formula 2 a causa di un terribile incidente. E, anche in questa occasione, Charles riuscì a incanalare il suo dolore portandosi a casa, il giorno successivo, la prima vittoria in F1 della sua carriera che dedicò all’amico deceduto.

Avrebbe voluto il numero 7

Nel 2018, in occasione del suo primo anno nella massima serie automobilistica, Charles Leclerc ha scelto il numero 16 per correre. Ma pochi sanno che è stato un ripiego. Il pilota monegasco avrebbe voluto il 7, il suo preferito. Ma sfortunatamente era già stato scelto da Kimi Raikkonen. Come seconda opzione Leclerc avrebbe desiderato il numero 10, ma esattamente come il 7, era già occupato e questa volta, per mano di Pierre Gasly.

Allora Charles ha ripiegato sul 16 per due motivi. Oltre a essere il giorno della sua nascita, la somma delle cifre 1 e 6 che compongono il numero 16 corrisponde a 7. E per chi se lo stesse chiedendo, per il monegasco sarebbe stato impossibile anche scegliere la doppia cifra 77, già accaparratasi da Valtteri Bottas.

Ha 2 yacht

Nonostante possa essere considerato un ragazzo semplice, Charles Leclerc non nasconde un certo interesse per tutto quello che può essere considerato un mezzo a motore. Anche se quest’ultimo, si muove sull’acqua. Il monegasco, che quando è a casa cerca di trascorrere il maggior tempo possibile tra la famiglia e gli amici, spesso passa le sue giornate estive a bordo di uno dei suoi 2 yacht che, sono stati battezzati con nomi non casuali.

Il primo è stato chiamato “Monza”, in onore della sua vittoria sul tracciato brianzolo nel 2019; mentre il secondo ha il nome di “Sedici”, come il numero che ha scelto per correre in F1. Entrambi i gioiellini acquatici del pilota monegasco sono usciti dagli stabilimenti Riva, produttore di yacht di lusso che proprio con la Ferrari vanta una partnership.

Clace

Per chi se lo sta chiedendo, non è il nome di una ex fidanzata, tanto meno della sua attuale compagna. Esattamente come Lewis Hamilton, nel corso degli anni anche Charles Leclerc ha dimostrato un certo interesse nei confronti del mondo della moda.
Il monegasco, già ambasciatore del marchio Armani, nel 2019 ha tentato di lanciare la sua linea di abbigliamento, che per l’appunto ha chiamato col nome Clace. Ma, per il momento, senza successo.

Quando Leclerc annunciò il lancio di Clace spiegò che le prime due lettere del nome del brand volevano riportare immediatamente l’immaginario generale al suo nome (Charles Leclerc per l’appunto). Alla base di questo progetto c’era la volontà di realizzare abiti con materiali ecologici ed eco-sostenibili per andare a sostituire quelli in materiali sintetici.
Nonostante il suo sogno abbia accusato una battuta d’arresto e non sia decollato per motivi non ben chiariti dal pilota monegasco, c’è da scommetterci che alla base di questo stop ci sia un conflitto di interessi.

Leclerc, infatti, è un pilota della Ferrari e il Cavallino Rampante dal 2005 ha una partnership esclusiva con Puma per quanto riguarda la fornitura di abbigliamento. E questo potrebbe rappresentare tranquillamente il motivo per il quale Leclerc ha dovuto rimettere nel cassetto il sogno di Clace, almeno per il momento. Sicuramente quello di Charles al mondo della moda è un arrivederci, non un addio.
I fan del monegasco non vedono l’ora di poter mettere nel proprio guardaroba qualche capo del marchio di abbigliamento creato dal loro beniamino.

Fonte: Getty ImagesQuella per il golf, Leclerc è una passione che condivide con altri piloti di F1. Due su tutti: Sainz e Norris

Golf, scacchi, musica: l’intellettuale della F1

Una delle regole fondamentali per un pilota (ma possiamo dire qualunque lavoratore in generale) è quella di riuscire a staccare la spina dagli impegni professionali. Anche se, come abbiamo visto in precedenza, la moda è una delle sue passioni più grandi, possiamo ritenere Leclerc come “l’intellettuale della F1” se guardiamo ai suoi passatempi.
Nel suo tempo libero (e non solo) non è raro vedere Charles impegnato in partite agli scacchi, specialmente contro Sainz e Gasly, sui campi da golf, in qualche immersione e a suonare qualche strumento. Proprio la musica, infatti, al pari della moda è una delle più grandi passioni del monegasco. Leclerc suona il pianoforte da quando ha 6 anni, la chitarra dai 15 anni di età e non è singolare assistere a qualche sua breve performance proprio al piano sui social network e non solo.

Anche se il 26enne non si definisce un artista, proprio nel 2023, dopo la delusione del GP Australia, Leclerc ha pubblicato il suo primo singolo disponibile su tutte le principali piattaforme. Il brano, che si chiama AUS23 (1:1), è una composizione di solo pianoforte della durata di 4 minuti e 11 secondi che probabilmente ha voluto essere uno sfogo per il ferrarista a seguito dei tanti momenti difficili vissuti in pista dal 2020 in avanti. A questa traccia hanno fatto seguito MIA23 (1:2), brano concepito durante il fine settimana del GP Miami e MON23 (1:3).

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