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Ex Ilva, otto indagati per la morte del gruista. Alta tensione al tavolo del Mise

Lug 15, 2019

Al tavolo del Mise non c’è solo il peso della tragedia di mercoledì, analoga nella dinamica e nella causa, e nella gru crollata, a quella di novembre di sette anni fa, con un altro gruista morto, Francesco Zaccaria. C’è anche, attorno al tavolo che vede riuniti ArcelorMittal, commissari di Ilva in amministrazione straordinaria e sindacati, il peso della stretta giudiziaria che comincia ad avvolgere uomini e impianti dell’azienda siderurgica. Per la morte di Massaro, ci sono otto avvisi di garanzia spediti dalla Procura. Fra le accuse quella di concorso in omicidio colposo. Tra i destinatari dell’avviso, oltre ai responsabili delle diverse funzioni operative di area, reparto e turno, c’é Stefan Van Camp, responsabile dell’area a caldo. Un manager della prima linea ArcelorMittal che la multinazionale ha inviato a Taranto con l’obiettivo di rimettere in sesto e rilanciare lo stabilimento. E invece a sette mesi e mezzo dal subentro di ArcelorMittal ai commissari Ilva, Van Camp si ritrova indagato con un’accusa pesante. È la prima conseguenza giudiziaria seria per la multinazionale. E su quest’ipotesi di reato non c’è lo “scudo” penale, che vale solo per il piano ambientale, “protezione” peraltro in esaurimento visto che il decreto legge “Crescita” l’ha soppressa dal 6 settembre prossimo.

Inoltre, non è detto che gli avvisi di garanzia per la morte di Massaro finiscano qui. Come se non bastasse, va detto che nei giorni precedenti la Procura ha risequestrato l’altoforno 2 per prescrizioni di sicurezza non completamente attuate per un incidente mortale di giugno 2015 e dato mandato al custode giudiziario dell’area a caldo di redigere il cronoprogramma di spegnimento dell’impianto. Mentre è di poche ore fa il crollo di una pinza, con relativo bozzello, nel magazzino del laminatoio a freddo. «Il carroponte 5 ha perso pinza e bozzello che sono precipitati al suolo” denuncia l’Usb. E la Fim Cisl sull’episodio specifico dichiara che “se non dovessero subentrare risposte celeri, denunceremo l’accaduto agli enti di competenza”. Per la ricostruzione dell’azienda, “mentre si svolgevano le operazioni di discesa” di un coil, si tratta di un enorme rotolo di acciaio, “il carico aumentava la sua velocità e il gruista, nel tentativo di fermare la manovra, ha immediatamente inserito il comando di salita e quindi di emergenza. L’intero carico, data l’altezza limitata della caduta, si è adagiato al piano magazzino senza causare danni a persone e cose. Lo stesso rotolo non ha subito alcun danneggiamento”.

L’accaduto al laminatoio offre al sindacato un ulteriore motivo per andare in pressing sull’azienda sulla sicurezza. “Vista la situazione emergenziale di Taranto – propone Rocco Palombella della Uilm – è doveroso che si mettano in campo misure eccezionali come una task force per monitorare e controllare ogni parte dell’impianto per poter verificarne stato”. La proposta di Palombella é di impiegare subito 6-700 manutentori, ora in cassa integrazione, negli interventi straordinari per rendere gli impianti sicuri.

Serve un grande piano di manutenzione e si possono riassorbire le eccedenze temporanee nelle opere di manutenzione – chiede Bentivogli della Fim Cisl -. Si possono utilizzare così questi lavoratori. Ci sono gru che hanno impianti frenanti non funzionanti. ArcelorMittal ha fatto un piccolissima apertura, non sufficiente, sulla cassa integrazione, dicendoci della possibilità di utlizzare il personale interno per le manutenzioni facendo un monitoraggio sui numeri della cig”. “Abbiamo evidenziato all’azienda – rileva ancora Bentivogli – che l’incidente costato la vita al povero Cosimo riguarda delle segnalazioni che facevamo alla precedente gestione commissariale, da ora in poi è necessario che si ascoltino con attenzione le nostre segnalazioni. Già Il commissario Bondi segnavala quell’impianto con scarsissima manutenzione e alcune aree assolutamente obsolescenti. Serve occuparsi degli impianti usati tutti i giorni dalle persone. La priorità è la vita dei lavoratori

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