Piramide EvK2Cnr
Dopo una lunga guerra dei dati l’annuncio ufficiale di Cina e Nepal: la montagna più alta del mondo è 86 centimetri in più rispetto al’ultima misurazione universalmente accettata
di Gerardo Pelosi
Dopo una lunga guerra dei dati l’annuncio ufficiale di Cina e Nepal: la montagna più alta del mondo è 86 centimetri in più rispetto al’ultima misurazione universalmente accettata
9 dicembre 2020
3′ di lettura
Il grande alpinista, geologo ed esploratore Ardito Desio che guidò la vittoriosa spedizione del ’54 sul K2 con Lacedelli, Compagnoni e Bonatti ne andrebbe più che orgoglioso. Perché c’è un pezzo importante della ricerca e dell’alpinismo italiani dietro la nuova misurazione del Monte Everest sulla quale si sono trovati per una volta d’accordo, dopo molte controversie, i Governi di Cina e Nepal. L’8 dicembre l’annuncio ufficiale: la nuova quota della montagna più alta del mondo è stata fissata in 8.848,86 metri, 86 centimetri in più rispetto all’ultima misurazione universalmente accettata, che risaliva al 1954, un anno dopo la prima salita in vetta da parte dell’apicoltore neozelandese Edmund Hillary e dello sherpa Tenzing Norgay.
L’annuncio congiunto dopo anni di dissidi
Il nuovo dato è stato annunciato congiuntamente dalle autorità cinesi e nepalesi, i due Paesi il cui confine passa proprio per la vetta. Annuncio concordato dopo anni di dissidi fra i due Paesi. Pechino voleva fermare la misura alla sommità rocciosa mentre Kathmandu voleva includere anche la calotta di ghiaccio che ricopre la vetta. Nel 2005 Pechino aveva stabilito che andassero sottratti quasi 4 metri di ghiaccio, riducendo quindi l’altezza dell’Everest a 8.844,43 metri. Alla fine, l’accordo tra le due comunità scientifiche annunciato lo scorso anno durante una visita del presidente cinese Xi Jinping in Nepal dopo che nel novembre 2019 Nepal e Cina avevano comunicato di aver concluso le analisi dei dati di misurazione e di aver raggiunto un accordo sull’altezza del Tetto del Mondo.
I dati forniti dall’Italia dietro alla nuova misurazione
Ma dietro all’accordo ci sono i dati forniti dal Laboratorio Osservatorio italiano Piramide di EvK2Cnr posto a poca distanza dal campo base dell’Everest nel luogo indicato nell’89 dallo stesso Desio. «Le nuove misurazioni – spiega Agostino da Polenza, presidente di EvK2Cnr – si sono basate sui dati raccolti dall’Italia nel ’92 e nel 2004, questi ultimi tra l’altro indicavano la stessa quota concordata oggi. Cina e Nepal hanno inoltre utilizzato i dati della stazione dell’Ogs di Trieste raccolti dalla Piramide e della stazione a terra dei satelliti geostazionari Doris dell’Esa, inoltre abbiamo fornito i dati Gps e ospitato i Gps nepalesi agganciati ai nostri capisaldi». I dati raccolti dalla Piramide, aggiunge da Polenza «sono gli unici che, nel tempo, hanno registrato con continuità gli spostamenti della placca tettonica nella regione negli ultimi 18 anni rilevando una spostamento di 4 cm l’anno verso Nord Est e un innalzamento di 3 cm ogni dieci anni».
Da Polenza: Piramide pienamente operativa nella primavera 2021
Per il contributo al lavoro di misurazione le autorità nepalesi hanno ufficialmente ringraziato EvK2 Cnr e premiato l’unico custode e tecnico nepalese che in questi mesi di lockdown ha tenuto in vita gli strumenti della Piramide, Kaji Bista insieme all’ausilio da remoto di Giampietro Verza. Dai primi anni ’90 la Piramide ha raccolto a oltre 5mila metri di quota dati ambientali e climatici (alcuni anche per conto della Nasa americana). Dopo un periodo di forzata inattività, spiega sempre Da Polenza, la Piramide tornerà alla sua piena operatività nella primavera del 2021. Nel 2015 la struttura in vetro e acciaio della Piramide ha anche ospitato molti alpinisti scampati al campo base dell’Everest agli effetti del terribile terremoto che ha colpito il Nepal.
Molti ricercatori volevano rimisurare l’Everest
La volontà di rimisurare l’Everest era stata espressa da parte di molti ricercatori proprio dopo il terremoto del 2015. I dati della stazione dell’Ogs di Trieste avevano rilevato un movimento delle placche tettoniche e l’ipotesi era che questo potesse aver causato un’alterazione nella altezza. Il 22 maggio 2019 la spedizione organizzata dal Governo del Nepal raggiungeva la vetta della montagna e calcolava con la tecnologia Gps e radar la profondità della neve accumulata sulla cima. Topografi hanno poi effettuato da otto siti diversi misurazioni della vetta con moderni teodoliti laser. Nella primavera 2020 è toccato invece ai cinesi in vetta il 28 maggio 2020. Le misurazioni dal lato tibetano sono avvenute servendosi della rete di satelliti BeiDou.