Tre dipendenti sono rimasti ustionati nell’esplosione avvenuta in un capannone di Ternate, in provincia di Varese. Si tratta di una donna di 62 anni e di un uomo di circa 30 che sono stati trasportati all’ospedale in codice giallo dopo aver riportato ustioni su circa il 60 per cento del corpo. I due sono madre e figlio, l’azienda è difatti a conduzione familiare, e sono stati trovati a terra. Nell’incendio sarebbe rimasto ferito anche un altro dipendente, sempre di 44 anni, ma in modo molto meno grave rispetto agli altri due.
L’allarme è scattato nel primo pomeriggio, quando al 112 sono arrivate chiamate che avvisavano di persone coinvolte in un incendio a seguito di un’esplosione. La ditta è la Prestia Grazia Metalli, specializzata nella lavorazione di metalli, in particolare di magnesio e alluminio, e si trova in via Donizetti 6. Sul posto sono intervenute quattro ambulanze, un’automedica e un elicottero e da Varese si sono mossi numerosi mezzi dei vigili del fuoco. Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione sarebbe stata causata dagli scarti della lavorazione di magnesio.
L’incendio è solo l’ultimo di una serie nera che si è verificata nelle fabbriche lombarde nell’ultimo periodo. L’ultimo risale al 22 febbraio quando la fabbrica chimica Ichemco esplose a Cuggiono, nel Milanese, causando un ferito e una nube nerissima. Meno di un mese fa si è verificata invece un’esplosione in
un’azienda di Bulgarograsso, nel Comasco, la Ecosfera, che si occupa del trattamento di rifiuti speciali: lo scoppio è avvenuto in un silos dove si lavorano solventi e dieci operai erano rimasti feriti. Un bilancio fortunatamente meno pesante della tragedia del 16 gennaio scorso alla Lamina di Milano quando persero la vita quattro dipendenti, quattro morti bianche.