Elon Musk, CEO di Tesla, non abbandonerà il suo ruolo di consigliere di Donald Trump come invece ha, appena fatto, Travis Kalanick, numero uno di Uber. Viste le recenti polemiche sull’operato del neo presidente americano e l’evidente imbarazzo della Silicon Valley che da una parte cerca di stringere rapporti con Trump ma dall’altra disapprova le sue recenti politiche, molti si aspettavano che anche Elon Musk seguisse le orme del CEO di Uber. Elon Musk ha, invece, confermato che rimarrà a fianco di Trump ma ha, anche, voluto spiegare il motivi della sua posizione.
Elon Musk ha spiegato che la sua decisione di rimanere non significa affatto che sia concorde con le azioni dell’attuale amministrazione ed ha anche compreso bene le critiche alla sua decisione, tuttavia pensa, anche, che l’impegnarsi su questioni critiche potrà servire, a conti fatti, per un bene più grande. Il CEO di Tesla, dunque, parteciperà alla prossima riunione con Donald Trump dove esprimerà le sue obiezioni sulle recenti azioni in materia di immigrazione portate avanti dall’attuale amministrazione. Musk ha detto che i rifugiati non meritano di essere respinti.
Tuttavia, piuttosto che condannare il recente ordine esecutivo del presidente a titolo definitivo come alcuni dei suoi colleghi hanno fatto, Elon Musk vorrebbe lavorare per spingere Trump a modificare la sua posizione. Proprio per questo Musk ha chiesto aiuto su Twitter per trovare alcuni emendamenti da proporre.
Musk ha detto che ha accettato di diventare consigliare di Trump per fornire feedback su questioni importanti per il paese e per il mondo. Nella dichiarazione, che ha anche condiviso su Twitter, ha detto che i suoi obiettivi sono di accelerare la transizione del mondo verso l’energia sostenibile e per contribuire a rendere l’umanità una civiltà multi-pianeta, obiettivi che porteranno alla creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro ed ad un futuro più stimolante per tutti.
Sia Kalanick che Musk erano stati nominati consiglieri di Trump lo scorso dicembre in un gruppo in cui fanno parte anche anche il CEO di Disney Bob Iger, il CEO di Wal-Mart Doug McMillon, ed il CEO di PepsiCo Indra Nooyi.