• 19 Marzo 2025 19:04

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Elkann: “Nuovo ceo di Stellantis entro giugno, l’Italia ricopre un ruolo centrale”

Mar 19, 2025

AGI – “Intervengo in questa sede come responsabile della gestione operativa di Stellantis, incarico che ho ricevuto dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 2 dicembre 2024 a seguito delle dimissioni di Carlos Tavares. La sua successione sta procedendo secondo i tempi stabiliti: il nuovo Ceo di Stellantis sarà annunciato entro la prima metà dell’anno”. Lo ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann, audito dalla Commissione Attività produttive alla Camera. 

“Ci siamo preparati all’audizione di oggi con grande attenzione, perché per noi l’Italia ricopre un ruolo centrale”. Lo ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann, audito dalla Commissione Attività produttive alla Camera. 

“Lottavamo per sopravvivere, ora siamo il quarto gruppo”

“Nel 2003, quando morì mio nonno Gianni Agnelli, la Fiat Auto fatturava 20 miliardi di euro e ne perdeva 2. Con i suoi 4 marchi vendeva 1 milione e 700 mila veicoli, di cui quasi la metà in Italia, ed era fuori dalla top ten dei costruttori mondiali. Molti parlavano nel 2004 della Fiat come un’azienda spacciata, fallita o da nazionalizzare. Nonostante la situazione drammatica, la mia famiglia si è assunta la responsabilità di difendere l’azienda e chi ci lavorava, investendo nuove risorse e mettendo le basi per il rilancio”, ha detto il presidente di Stellantis.

“Oggi Stellantis è il quarto costruttore al mondo – ha aggiunto – è redditizio e fattura 157 miliardi. Con i suoi 14 marchi vende 5 milioni e mezzo di veicoli, di cui meno della metà in Europa. Venti anni fa lottavamo per la sopravvivenza. Oggi siamo fra i primi costruttori al mondo. Di questo straordinario percorso di sviluppo, l’Italia e gli italiani hanno avuto grande merito e a tutto il Paese va la nostra gratitudine”. 

“Il 2025 sarà difficile, sul 2026 il peso dei dazi”

“Il 2025, lo abbiamo detto con chiarezza già al tavolo del Mimit, sarà un altro anno difficile: il mercato Italia nei primi due mesi e’ in contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”, ha detto il presidente di Stellantis. “Dal 2026 si prevede un aumento della produzione – ha aggiunto – grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane, i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi. Anche in un momento di persistenti difficoltà del settore in Europa, noi continuiamo ad investire in Italia, a Torino e nel futuro”.

Senza Stellantis l’auto italiana sarebbe scomparsa

“Se non ci fosse Stellantis, non saremmo qui, perché l’auto italiana sarebbe già scomparsa da tempo, come l’informatica dopo l’Olivetti e la chimica dopo la Montedison. Negli ultimi 20 anni il mercato domestico è calato del 30%, mentre l’occupazione si è ridotta di circa il 20%. Questo significa che l’azienda ha difeso la produzione e l’occupazione degli stabilimenti del Paese grazie all’export dei marchi italiani, oltre alle Jeep prodotte in Basilicata, alle Dodge in Campania, ai van Citroen, Opel e Peugeot in Abruzzo e più recentemente alle DS a Melfi”.

“Abbiamo voluto quantificare l’apporto dato dall’azienda al Paese – ha aggiunto – chiedendo all’università Luiss Guido Carli di realizzare uno studio indipendente sulla storia del gruppo dal 2004 al 2023, anni che ho vissuto in prima persona. Ciò che emerge è che il contributo positivo alla crescita dell’economia italiana non è mai venuto meno.

Lo studio evidenzia che dal 2004 al 2023 Stellantis ha prodotto in Italia 16,7 milioni di autovetture e veicoli commerciali, per un valore complessivo della produzione nazionale di quasi 700 miliardi di euro. Calcolando gli effetti sulla filiera e le ricadute sui consumi delle famiglie, il valore complessivo della produzione in Italia negli ultimi venti anni sale a 1.700 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 417 miliardi: per ogni euro di valore creato da Stellantis, se ne generano 9 nel resto dell’economia. L’auto italiana ha unito il Paese riducendo i divari e creando opportunità”.

“Continuiamo a sostenere l’elettrificazione”

“In Stellantis continuiamo a sostenere che l‘elettrificazione è lo strumento più efficace per raggiungere la decarbonizzazione. Allo stesso tempo, per centrare gli obiettivi climatici del 2035 è necessario utilizzare l’intera gamma di tecnologie a basse e zero emissioni, sia per i nuovi veicoli che per la flotta esistente”, ha commentato Elkann, osservando tuttavia che “è urgente potenziare l’infrastruttura di ricarica: la mancanza di una solida rete di colonnine scoraggia gli acquirenti di veicoli dall’optare per i modelli elettrici. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, il ritmo di installazione rimane troppo lento e non sufficiente a convincere i clienti a passare all’elettrico. Quasi il 60% di tutte le stazioni di ricarica europee si trova in soli tre paesi: Germania, Francia e Olanda. In Italia ci sono meno di un terzo delle colonnine installate in Olanda”. 

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