AGI – ‘Effetto Trump’ sui mercati: la riconquista della Casa Bianca da parte del tycoon mette le ali al dollaro, salito al massimo da due anni e ai rendimenti obbligazionari statunitensi, ma anche al bitcoin mentre in Europa gli indici salutano con favore la vittoria del magnate dell’economia. Gli operatori stanno aumentando le scommesse su nuovi tagli fiscali, tariffe e aumento dell’inflazione.
La notizia che il partito dell’ex presidente ha conquistato il controllo del Senato ha rafforzato infatti la prospettiva di ampi tagli alle tasse, di maggiori tariffe e di deregolamentazione, visti come una spinta per il biglietto verde. E infatti l’euro è scivolato a 1,0703 sulla divisa statunitense cedendo l’1,79% mentre il dollaro guadagna l’1,48% sullo yen a 153,86. Il Bitcoin nel frattempo è salito di oltre 6.000 dollari, raggiungendo la cifra record di 75.371,69 dollari, superando il precedente picco di 73.797,98 dollari raggiunto a marzo. Trump si è impegnato a fare degli Stati Uniti la “capitale mondiale del bitcoin e delle criptovalute” e a mettere il miliardario della tecnologia Elon Musk a capo di un’ampia revisione degli sprechi governativi. Il rendimento del Treasury decennale ha raggiunto il 4,46%, il massimo dall’inizio di luglio, mentre quello del “long bond” trentennale ha raggiunto il 4,63%, con un aumento di 0,15 punti percentuali e la maggiore variazione giornaliera da oltre un anno.
Il fatto che la politica di Trump farebbe aumentare l’inflazione potrebbe dare grattacapi al presidente della Federal Reserve John Powell, impegnato a mantenere l’inflazione all’obiettivo del 2%. L’elezione arriva mentre la banca centrale si prepara a decidere sui tassi (l’annuncio verra’ dato domani), tra le aspettative di un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base e dopo averli abbassati di 50 punti a settembre. L’impennata del dollaro rispetto allo yen ha fatto salire le azioni di oltre il 3% a Tokyo, perché l’andamento favoriesce le esportazioni, mentre Hong Kong ha subito un forte ribasso – a un certo punto ha perso quasi il 3% – a causa delle preoccupazioni per l’impatto di una presidenza Trump sull’economia cinese e sulle relazioni tra Pechino e Washington. Gli operatori hanno ricevuto una forte spinta da Wall Street, dove i future di tutti e tre gli indici principali sono saliti di oltre l’1%. Sebbene il risultato delle elezioni sia seguito a livello globale, è di reale interesse per la Cina dopo che Trump ha giurato di inasprire la battaglia commerciale con il titano dell’economia imponendo massicci dazi sulle merci provenienti dal Paese. E il risultato del voto arriva proprio mentre i leader cinesi tengono un incontro chiave per definire un pacchetto di misure di stimolo volte a rilanciare la crescita e a fornire sostegno al colossale settore immobiliare, impantanato in una dolorosa crisi del debito. Ma nessuna sorpresa: “Gli investitori sono in qualche modo preparati ai potenziali venti contrari di una seconda amministrazione Trump”, ha dichiarato Jason Lui, responsabile della strategia azionaria e dei derivati per l’Asia-Pacifico di BNP Paribas.