MILANO – Ore 10.00. Borse europee in calo sulla scia della chiusura negativa di Wall Street. MIlano perde lo 0,96%, Londra lo 0,83%, Francoforte lo 0,63% e Parigi lo 0,58%. Ieri i verbali dell’ultima riunione di metà marzo hanno indicato la volontà da parte della banca centrale Usa di cominciare a ridurre il proprio bilancio – balzato dai 1000 miliardi di dollari del 2008 ai quasi 4500 di oggi – entro la fine dell’anno. La giornata è comunque segnata soprattutto dall’attesa per il primo dei due giorni di vertice tra Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Un faccia a faccia che arriva in un momento di grande tensioni tensioni internazionali, dalla minaccia della Corea del Nord all possibile nuova escalation in Siria, e commerciali, con la nuova politica protezionistica avviata dal presidente Usa. Molto marcata anche la chiusura in negativo della Borsa di Tokyo: con l’indice Nikkei che ha perso l’1,4% a 18.597,06, ai minimi da dicembre. A nulla sono valse oggi la rassicurazioni di Mario Draghi, che intervenendo a Francoforte alla conferenza organizzata dal Center for Financial Studies ha allontanato la stretta monetaria dll’Eurotower, spiegando che non è il momento di rivedere le politiche monetarie.
Sui mercati valutari, dopo il calo di ieri seguito alla pubblicazione delle minute della Fed, l’euro si ristabilizza. La moneta europea viene scambiata a 1,0674 dollari e 117,94 yen. Apertura in aumento per lo spread. Il differenziale Btp/Bund cresce oltre quota 208 punti con il rendimento del nostro decennale al 2,31%.
L’agenda macroeconomica oggi è povera di grandi spunti, ma in mattinata è arrivato il rimbalzo degli ordinativi all’industria tedesca, cresciuti del 3,4% dopo il calo del 6,8% dfel mese precedente. Un dato, comunque in linea con le attese. In crescita invece la fiducia dei consumatori giapponesi, salita a marzo al 43,9, cioè 0,7 punti in più rispetto a febbraio mentre in Cina l’Indice Pmi servizi relativo èsceso a marzo al 52,2 dal 52,6 di febbraio. Nel pomeriggio attesi i dati Usa sulle richieste settimanali di sussidi disoccupazione.
Quotazioni del petrolio in calo sui dati in aumento della produzione in Usa: i contratti sul greggio Wti con scadenza a maggio cedono 38 centesimi a 50,86 dollari al barile; il Brent 28 centesimi a 54,08 dollari. Poco mosse le quotazioni dell’oro sui mercati asiatici: il lingotto con consegna immediata continua a restare sulle posizioni acquisite nei giorni scorsi a 1.254 dollari l’oncia
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