Attacchi cyber, + 561% nel 2018. Sono quelli ai soggetti pubblici, ma la minaccia punta anche al settore energetico, informatico e tecnologico, finanziario, difesa e aerospazio, universit e ricerca. Anche nelle modalit l’offensiva contro il sistema economico, uno scenario di attacco alla sicurezza nazionale, pi ampia: punta a esfiltrare tecnologia e know how (anche attraverso l’acquisizione di singoli rami di azienda; a conquistare nicchie di mercato pregiate.
La relazione 2018 sulla politica dell’informazione per la sicurezza, report dell’attivit della nostra intelligence, viene illustrata alle 10.00 a palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il direttore dei Dis, prefetto Gennaro Vecchione, presenti anche i vertici di Aise, generale Luciano Carta, e Aisi, prefetto Mario Parente. Un quadro con profili consolidati di rischio, come il terrorismo fondamentalista, e nuovi scenari geo-politici in agitazione, a partire dalla Libia e le sue progressive mutazioni. Con le conseguenti nuove fragilit per l’Italia. E un settore specifico, l’intelligence economica, in piena fibrillazione.
Industria nazionale sotto tiro
Gli interessi esteri ostili verso la nostra economia si confermano: si assiste a una persistente esposizione delle imprese italiane ad iniziative di spionaggio industriale. Nei fatti, il lavoro dell’intelligence economica si moltiplicato sia perch le incursioni sono ripetute sia perch i risultati informativi sono maggiori. La relazione eloquente: si rivela un sistematico storno di capitale umano ad alta specializzazione in forza a imprese nazionali, la studiata marginalizzazione del management italiano (anche nell’ambito di partnership e joint venture) e il ricorso ad azioni di influenza esercitate attraverso consulenti e manager “fidelizzati”.
Le fragilit del sistema finanziario
L’intelligence stata impegnata nel cogliere tempestivamente l’esistenza di manovre speculative in danno del debito sovrano e dell’euro. Sono rimaste all’attenzione, inoltre, le implicazioni della cd. Fintech – dice la relazione – destinata ad assumere peso crescente nelle transazioni e nell’universo dei servizi finanziari. Senza trascurare i rischi legati alla possibilit di sfruttare la tecnologia blockchain e le cd. “criptovalute” per finalit illecite, dal finanziamento del terrorismo al riciclaggio e all’evasione fiscale.
Minaccia jihadista sempre in testa
La minaccia jihadista rimasta anche nel 2018 costantemente all’attenzione dell’intelligence, per la quale ha anzi continuato a rappresentare una assoluta priorit. Non c’ da farsi illusioni, insomma, su un calo del rischio nonostante la diminuzione degli attacchi. Uno degli ambiti di maggior impegno e stato rappresentato dal fenomeno dei “radicalizzati in casa”, un bacino sempre pi ampio e sfuggente – sottolinea l’intelligence – che richiede una serrata attivit di ricerca e monitoraggio volta a cogliere per tempo segnali anticipatori di possibili transizioni dalla radicalizzazione all’attivazione violenta.
Il business dell’immigrazione irregolare
Tra le attivit dei servizi di informazione e sicurezza sul fronte “immigrazione clandestina” la relazione evidenzia il protagonismo di organizzazioni e reti criminali, di cui sono andate confermandosi pervasivit e flessibilit operativa. Le evidenze raccolte fanno stato di un attivismo che interessa tutte le fasi del business, dalla pubblicizzazione, attraverso social network, dell’offerta di “servizi” – con l’indicazione di tratte, vettori, tariffe e modalit di pagamento – sino all’assistenza logistica nei Paesi di destinazione e, in territorio nazionale, ai tentativi di ingerenza mafiosa nel sistema d’accoglienza.
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