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Ecco il piano Colao: sei obiettivi per “una Italia più forte, resiliente ed equa”

Giu 9, 2020

Roma. Come conciliare il rilancio delle imprese con il sostegno al lavoro perché siano “il volano dell’economia”. Come tenere insieme lo sviluppo delle infrastrutture e la tutela dell’ambiente come “volano del rilancio. Ma anche turismo arte e cultura come “brand del Paese”. Nonché una Pubblica amministrazione “alleata dei cittadini e imprese”, istruzione, ricerca e competenze come “fattori chiave per lo sviluppo”. Per finire con individui e famiglie “in una società più inclusiva e equa”.

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Sono questi i sei macro-settori e i sei corrispondenti obiettivi del piano per la Fase 3 della task force guidata dall’ex manager VodafoneVittorio Colao: il “comitato di esperti in materia economica e sociale” chiamati dal governo Conte li ha racchiusi in un dossier che ha intitolato “Iniziative per il rilancio 2020-2022”.

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“Il governo? Interventi tempestivi ma anche lentezze”

Un documento così riassunto dalla task force nel suo obiettivo finale: “Un’Italia più forte, resiliente ed equa”. Una via di mezzo tra un libro dei sogni e una agenda per colmare alcuni ritardi storici del Paese. Nella relazione a corredo del piano si dà anche un giudizio dell’intervento del governo Conte durante l’emergenza: “Il Paese ha saputo fronteggiare con decisione la crisi Covid-19. Il Governo è intervenuto con sostegni economici senza precedenti a cittadini e imprese colpiti dalla crisi, anche se alcune lentezze nell’erogazione di fondi non hanno permesso di raggiungere tempestivamente tutte le persone e le imprese in difficoltà”.

Il testo integrale

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Il primo dei sei macrosettori del piano messo a punto dalla task force Colao riguarda la ripartenza dell’Italia attraverso le imprese e il lavoro. Tra i primi provvedimenti suggeriti: “Escludere il ‘contagio Covid-19’ dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie”. Subito dopo “la neutralizzazione fiscale, in modo temporaneo, del costo di interventi organizzativi per l’adozione dei protocolli di sicurezza”. Così come va definito e adottato in tempi rapidi “un codice etico per la Pubblica amministrazione sullo smart working“. Non è da meno il consentire (in deroga temporanea) il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza almeno per tutto il 2020.

Sanatoria per lavoro nero e contante

Nel capitolo “Imprese e lavoro” del Piano Colao ci sono anche due proposte di sanatoria. La prima riguarda l’emersione del lavoro nero: come prevede il decreto Rilancio, si tratta di arrivare all’emersione del lavoro irregolare in alcuni settori con un mix di premialità (riduzione della contribuzione), paletti (dichiarazione di assenza di lavoro nero) e sanzioni (in caso di dichiarazioni del falso). Una seconda “voluntary disclosure” riguarda una “regolarizzazione” del contate derivante da redditi non dichiarati con il pagamento di un’imposta sostitutiva e l’obbligo di investimento di una parte dell’ammontare (40-60%) per 5 anni in strumenti di supporto del Paese.

La task force, inoltre, suggerisce di “rinviare il pagamento dell’imposte sui redditi di giugno-luglio” e di “differire il saldo imposte 2019 e il primo acconto 2020”. Inoltre, sul fronte fiscale viene chiesto di rendere più agevole la compensazione dei debiti con i crediti fiscali, anche con i crediti esigibili verso la Pa.

Rinnovo contratti a tempo determinato a fine 2020

La task force individua nel clima di incertezza dell’economia la ragione principale per cui la maggior parte dei contratti a termine potrebbe non essere prorogata. Assieme ai limiti legali per il loro rinnovo a fine anno. Per cui propone “di salvaguardare quanto più possibile l’occupazione di questi lavoratori”. E come? Si tratta di “allentare, in via temporanea, questi vincoli almeno per i contratti a termine in corso la cui scadenza sopraggiungerà entro il 2020”.


Tra l’altro “si potrebbe ipotizzare inoltre, per i contratti in scadenza entro il 31 dicembre 2020, la possibilità di una ulteriore proroga degli stessi anche se e stato già raggiunto il numero di proroghe massimo consentito”. Quindi, si legge ancora nel documento della task force “tutto quanto qui previsto per i contratti a termine dovrebbe essere esteso anche ai contratti di somministrazione a tempo determinato”.

Lavoro, riqualificazione dei disoccupati

Incentivare la riqualificazione dei lavoratori e dei disoccupati attraverso fondi specializzati. E’ una delle proposte per le imprese e il lavoro contenute nel Piano Colao. In particolare, si indicano come soluzione possibili “incentivi alle imprese (ad esempio defiscalizzazione di spese di formazione, riduzione del cuneo), incentivi ai lavoratori, utilizzo di programmi formativi di qualità e un sistema di valutazione della qualità dei programmi di formazione”.

Reddito di emergenza per donne vittime di violenza

Un “contributo di libertà”: il piano Colao identifica un contributo “pubblico tipo reddito di Emergenza e/o Cittadinanza che garantisca loro un supporto iniziale, da destinare a spese di sussistenza, alloggio, mobilio, salute, educazione e socializzazione dei figli, corsi professionali, vita autonoma” per le donne vittima di violenza.

Eliminare ostacoli “locali” alle infrastrutture strategiche

Altro tema centrale nella strategia delle “Iniziative per il rilancio” riguarda il rapporto tra infrastrutture e ambiente. In particolare, la task force propone di identificare le infrastrutture “di interesse strategico” e creare un presidio di esecuzione che garantisca la eliminare possibili ostacoli alla loro realizzazione anche attraverso “leggi o protocolli nazionali di realizzazione non opponibili da enti locali”. La pianificazione degli interventi dovrebbe avvenire attraverso una unità di presidio presso la Presidenza del Consiglio.

Le misure anti-burocrazia

Sempre per accelerare la ripresa, la task foce individua alcun riforme per semplificare il rapporto con quella che viene definita la ‘burocrazia difensiva’: per esempio, legando la responsabilità dei dirigenti pubblici ai soli risultati della gestione, e prevedere per l’eventuale “danno erariale un premio assicurativo pagato dall’amministrazione”. Altre misure “anti-burocrazia” sono previste nell’ampliamento degli ambiti di autocertificazione e dei meccanismi di silenzio assenso, accompagnato da certezza dei tempi e da maggiori controlli.

Fermare il consumo del suolo e di aree verdi

Un piano di investimento per “aumentare e preservare le aree verdi, il territorio e gli ecosistemi nazionali” e allo stesso tempo “contrastare il consumo di suolo e il conseguente dissesto idrogeologico”. Così il piano Colao che prevede anche l’obiettivo di favorire l’attivazione di progetti di economia circolare. Il piano indica anche la necessità di Incentivare il rinnovo del parco mezzi del Trasporto Pubblico Locale con mezzi a basso impatto ambientale.

Lauree “professionalizzanti” assieme alle imprese

L’Istruzione è un’altro dei temi centrali del piano della task force. Si propone, tra l’altro” di incentivare alcune università (in

tutta Italia) a “specializzarsi nell’offrire lauree professionalizzanti” in collaborazione e accordo con imprese, ordini professionali, associazioni imprenditoriali e sindacali, ma sempre sotto la sorveglianza del Ministero dell’Università e Ricerca. “L’Italia – rileva il documento – è l’unico paese dell’Ue in cui sono pressoché assenti percorsi di studio professionalizzanti o cicli brevi, a stretto contatto con il mondo del lavoro”. Occorre prevedere per le ‘lauree professionalizzantì una gestione distinta e autonoma da quella dei tradizionali corsi di laurea, con una significativa partecipazione del mondo delle imprese e del lavoro alla definizione del curriculum di studio e alla docenza.

Famiglia, più asili nido e e assegno unico per i figli

Tra le proposte del Piano Colao dedicato alla “famiglia” si segnalano due proposte. La prima riguarda gli asili nido: si propone di raggiungere “in 3 anni il 60% dei bambini ed eliminando le differenze territoriali tra Centro, Nord e Mezzogiorno”. Attualmente la disponibilità di posti nei nidi non supera il 25% del totale ed è fortemente sperequata sul territorio: in particolare, nelle regioni meridionali i posti disponibili coprono solo il 10%. Si chiede inoltre un’organizzazione dei servizi “con orari flessibili e aperture anche nei giorni festivi in modo da garantirne la dovuta flessibilità nell’utilizzo”.

Per andare incontro alle famiglie, la task force individua un provvedimento che porta a razionalizzare “il sistema dei trasferimenti monetari alle famiglie in direzione di misure che accompagnino la crescita dei bambini fino alla maggiore età, attraverso l’introduzione di un assegno unico variabile in base al reddito familiare che assorba le detrazioni fiscali per i figli a carico, l’assegno al nucleo familiare, il bonus bebè, l’assegno al terzo figlio”.

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