AGI – Grazie a medici compiacenti, un’organizzazione criminale è riuscita a reperire una quantità notevole di ossicodone con false prescrizioni, circa 3 mila, in favore di persone decedute o di altre che non necessitavano di specifiche terapie.
È quanto emerge nell’operazione antidroga tra l’Italia e l’Italia, con base operativa ad Augusta, in Sicilia, denominata Fast Shipping, coordinata dalla Dda di Catania e portata a termine dalla Guardia di finanza di Catania e Siracusa e dalla polizia di Siracusa. Sono 8 le persone arrestate, accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, prescrizione abusiva di farmaci, truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, ricettazione e falsità commessa dal pubblico ufficiale in certificazioni.
Dopo aver ottenuti i prodotti contenenti lo stupefacente, l’organizzazione criminale organizzava molteplici spedizioni in territorio statunitense, utilizzando plichi appositamente imballati con materiali idonei a “schermarne” il contenuto e recante mittenti e destinatari fittizi, al fine di frazionare i punti di arrivo della merce per ostacolare eventuali controlli. Determinante per l’individuazione dei complici residenti negli Stati Uniti d’America, è stata la cooperazione tra gli investigatori italiani con i funzionari dell’Homeland Security Investigations, che a gennaio avevano arrestato un uomo. Quest’ultimo aveva con sè un plico, dentro il quale c’era l’ossicodone.
Il gip del Tribunale di Catania ha emesso le seguenti misure: carcere per Angelo Claudio Passanisi; Maria Lanna Passanisi; Massimo Corrado; Francesco Pasqua e Antonino Spinali. Sono ai domiciliari Agata Agati; Lina Spinali e Domenco Zanti. Interdizione dell’esercizio della professione medica per 12 mesi nei confronti di Santo Ternullo, a cui sono stati sequestrati oltre 115 mila euro. Notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei 29 soggetti indagati, tra i quali 5 medici.
L’ossicodone è un oppioide semisintetico strutturalmente correlato a morfina e codeina ed è disponibile in farmacia. E’ un antidolorifico, somministrato anche ai malati di cancro e viene anche chiamato “eroina dei montanari” perchè il suo abuso ha avuto origine tra le comunità dei Monti Appalachi, nel Nord America.
Per i finanzieri, il traffico di stupefacente è stato alimentato, nel corso degli anni, a spese della sanità pubblica. Il sodalizio criminale avrebbe indotto infatti in errore il Servizio Sanitario Nazionale attraverso la compiacenza di professionisti. Sulla base delle ricette, il farmaco è stato erogato gratuitamente, “con ingiusto profitto degli intestatari, i quali lo ritiravano senza costi presso varie farmacie e lo rivendevano poi, illegalmente, all’estero, come sostanza stupefacente, realizzando, per lo Stato, gravato dall’onere dell’acquisto della medicina, un danno di pari importo”.