AGI – “Mi sono fatto forza, ho cercato di nuotare, ma c’erano tante onde e continuavo a bere“: lo racconta il 28enne rodigino ripescato domenica mattina nel Delta del Po dopo quasi 10 ore disperso in mare in seguito a un bagno notturno.
“Mi sono messo sulla schiena per cercare di galleggiare senza fare fatica perché ero sempre più stanco”, ha riferito il giovane in un’intervista al Gazzettino, “mi sono aggrappato a quello che ho trovato, scogli, rami”.
Del giovane si erano perse le tracce dopo un bagno di mezzanotte con gli amici alla Spiaggia delle conchiglie a Barricata, nel lembo più meridionale del Delta del Po. Il 28enne non era infatti riemerso dopo il bagno ed era stato trascinato via dalla corrente.
Subito è scattato l’allarme con vigili del fuoco e capitaneria di porto di Chioggia che hanno subito iniziato le operazioni di ricerca anche con l’utilizzo di elicotteri e droni. “A un certo punto mi sono ritrovato nella melma, non sapevo dove ero e quanto tempo era passato, ma non avevo la forza di alzarmi in piedi, continuavo a cadere e a bere”, ha raccontato, “ho visto i droni e l’elicottero, ho provato a muovermi, ma non ce la facevo, non riuscivo nemmeno a gridare e non capivo come mai non mi riuscissero a vedere.
Poi finalmente sono arrivati”. “È come se Mattia fosse nato una seconda volta – ha commentato la madre – con suo papà e suo fratello ci eravamo preparati al peggio e, quando ci hanno detto che era stato trovato vivo, è stata una gioia enorme, incredibile, non capivo più nulla dalla felicità”.
Il 28enne ora sta bene ma si trova ricoverato all’ospedale di Chioggia perché la tanta acqua salata ingerita gli ha provocato un’insufficienza polmonare e un’insufficienza renale.