AGI – È stato ritrovato senza vita l’escursionista spagnolo, le cui ricerche erano partite lunedì dopo l’allarme lanciato dal fratello, dato che l’uomo non si era presentato al lavoro a Londra, dove risiedeva. Javier G.H., 30 anni, si trovava nell’Agordino (Belluno) al termine della traversata dell’Alta via numero 1, che stava percorrendo in solitario.
Dopo 8 giorni di cammino, il primo luglio aveva pernottato al Rifugio Pramperet, partendo la mattina del 2 luglio alle 7 in direzione di Belluno, atteso invano per la sera in un albergo cittadino che aveva prenotato. Questa mattina, in base alle analisi fatte durante la prima giornata di ricerche, sono state individuate delle zone in cui sono state sbarcate le squadre trasportate in quota dall’elicottero di Dolomiti Emergency del Soccorso Alpino e Speologico del Veneto.
L’elicottero ha poi proceduto a una ricognizione a tappeto lungo i canali verso la Valclusa, con a bordo un tecnico del Soccorso alpino di Belluno e uno del Soccorso alpino della Guardia di finanza. Ed è stato scendendo da uno di questi che, alle 9.40, in contemporanea con una squadra di soccorritori a piedi, è stato individuato il corpo del giovane, mentre dalla Cima Sud di Zità veniva anche agganciato il segnale del cellulare.
All’origine dell’incidente mortale il fatto che Javier non aveva imboccato il sentiero corretto verso la Forcella Sud di Zità, ma aveva preso sbagliando la Costa del Barancion. Lì, secondo quanto ricostruito, sarebbe poi scivolato ruzzolando per una cinquantina di metri. Hanno preso parte alle ricerche oltre 30 persone e unità cinofile, del Soccorso alpino di Belluno, Agordo, Longarone e Feltre, del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Auronzo e Cortina, dei Vigili del fuoco.