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E’ la Lombardia la locomotiva del miracolo azzurro

Ago 7, 2021

 

AGI – E’ la Lombardia la locomotiva del miracolo azzurro alle Olimpiadi di Tokyo con 19 medaglie: in quasi un terzo dei 38 allori italiani è coinvolta la regione settentrionale ma la vera sorpresa di questi Giochi è la Puglia che ha regalato ben tre ori e un argento con Vito Dell’Aquila, Massimo Stano, Antonella Palmisano e Luigi Samele, rispettivamente delle province di Brindisi, Bari, Taranto e Foggia.

La fabbrica delle medaglie è al nord

La distribuzione delle medaglie italiane – 10 ori, di cui la metà nell’atletica, 8 argenti e ben 20 bronzi – è spesso frutto di lavoro di squadra e quindi superiore alle 38 assegnate per disciplina. La mappa che emerge è dominata dagli atleti delle Regioni settentrionali: ben 34, infatti, provengono dal Nord, 17 dal Sud e dalle isole, 14 dal Centro. Leader indiscussa del medagliere per regioni è la Lombardia che può vantare 19 podi, più di intere aree territoriali. Un riscatto sportivo per la Regione simbolo dell’Italia settentrionale, duramente colpita dalla pandemia e dalla crisi economica, che adesso festeggia sei ori, quattro argenti e nove bronzi dei suoi concittadini, in cima alle classifiche per ogni metallo. A debita distanza seguono Lazio e Veneto con 6 medaglie, al gradino più basso Puglia e Campania con 5.

I quattro podi della Sicilia

Tra le sorprese la Sicilia, 4 volte sul podio, e il Friuli Venezia Giulia per tre volte. Deludenti Toscana ed Emilia-Romagna che a fronte di numerosi atleti incassano solo 3 medaglie ma nessuna del materiale più pregiato. Lo stesso vale per la Sardegna, ferma a due. Solo un sorriso invece per Trentino, Liguria, Umbria, Marche e Molise. Chiudono a zero Valle d’Aosta,  Abruzzo, Basilicata e Calabria.

Friuli-Venezia Giulia e Veneto per il ciclismo

Per quanto riguarda il materiale delle medaglie la classifica non cambia: per l’oro il Nord domina con 10, seguono il Sud con 4 e il Centro con 2, tra cui spicca quella del marchigiano Gianmarco Tamberi. Più equilibrato l’argento: 7 al Nord, 4 al Centro, 4 al Sud. Egemonia netta invece per il terzo posto: 17 dalle Regioni settentrionali, 8 da quelle meridionali, 7 da quelle centrali. Per quanto riguarda le discipline l’atletica parla lombardo, ne sono la prova Jacobs e i due compagni corregionali nella staffetta, il canottaggio è campano, la marcia è pugliese grazie a Stano e Palmisano, due facce della stessa medaglia. Il ciclismo ha casa tra il Friuli e il Veneto, la carabina parla umbro e il salto in alto marchigiano. Ma al di là delle origini tutti indossano la maglia azzurra che segna il record della sua storia e si riscopre miniera di atleti olimpici, per la gioia di un Paese che da luglio non ha più smesso di festeggiare.

 
AGI – E’ la Lombardia la locomotiva del miracolo azzurro alle Olimpiadi di Tokyo con 19 medaglie: in quasi un terzo dei 38 allori italiani è coinvolta la regione settentrionale ma la vera sorpresa di questi Giochi è la Puglia che ha regalato ben tre ori e un argento con Vito Dell’Aquila, Massimo Stano, Antonella Palmisano e Luigi Samele, rispettivamente delle province di Brindisi, Bari, Taranto e Foggia.
La fabbrica delle medaglie è al nord
La distribuzione delle medaglie italiane – 10 ori, di cui la metà nell’atletica, 8 argenti e ben 20 bronzi – è spesso frutto di lavoro di squadra e quindi superiore alle 38 assegnate per disciplina. La mappa che emerge è dominata dagli atleti delle Regioni settentrionali: ben 34, infatti, provengono dal Nord, 17 dal Sud e dalle isole, 14 dal Centro. Leader indiscussa del medagliere per regioni è la Lombardia che può vantare 19 podi, più di intere aree territoriali. Un riscatto sportivo per la Regione simbolo dell’Italia settentrionale, duramente colpita dalla pandemia e dalla crisi economica, che adesso festeggia sei ori, quattro argenti e nove bronzi dei suoi concittadini, in cima alle classifiche per ogni metallo. A debita distanza seguono Lazio e Veneto con 6 medaglie, al gradino più basso Puglia e Campania con 5.
I quattro podi della Sicilia
Tra le sorprese la Sicilia, 4 volte sul podio, e il Friuli Venezia Giulia per tre volte. Deludenti Toscana ed Emilia-Romagna che a fronte di numerosi atleti incassano solo 3 medaglie ma nessuna del materiale più pregiato. Lo stesso vale per la Sardegna, ferma a due. Solo un sorriso invece per Trentino, Liguria, Umbria, Marche e Molise. Chiudono a zero Valle d’Aosta,  Abruzzo, Basilicata e Calabria.
Friuli-Venezia Giulia e Veneto per il ciclismo
Per quanto riguarda il materiale delle medaglie la classifica non cambia: per l’oro il Nord domina con 10, seguono il Sud con 4 e il Centro con 2, tra cui spicca quella del marchigiano Gianmarco Tamberi. Più equilibrato l’argento: 7 al Nord, 4 al Centro, 4 al Sud. Egemonia netta invece per il terzo posto: 17 dalle Regioni settentrionali, 8 da quelle meridionali, 7 da quelle centrali. Per quanto riguarda le discipline l’atletica parla lombardo, ne sono la prova Jacobs e i due compagni corregionali nella staffetta, il canottaggio è campano, la marcia è pugliese grazie a Stano e Palmisano, due facce della stessa medaglia. Il ciclismo ha casa tra il Friuli e il Veneto, la carabina parla umbro e il salto in alto marchigiano. Ma al di là delle origini tutti indossano la maglia azzurra che segna il record della sua storia e si riscopre miniera di atleti olimpici, per la gioia di un Paese che da luglio non ha più smesso di festeggiare.

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