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E-fuel: sarà il carburante dei ricchi

Mar 29, 2023

Gli e-fuel sono, secondo alcuni, l’alternativa ideale ai combustibili fossili: prodotti usando elettricità ed energie rinnovabili, i carburanti sintetici portati sul tavolo delle decisioni europee dal cancelliere tedesco Olaf Scholz sono una soluzione certamente più sostenibile dei tradizionali carburanti.

C’è un problema, però: i nuovi carburanti ecologici potrebbero essere troppo costosi per gli automobilisti. Secondo uno studio appena diffuso da Transport & Environment, la Federazione europea per il trasporto e l’ambiente, un pieno potrebbe arrivare a costare oltre 200 euro: la decisione di approvare gli e-fuel, secondo la ricerca, rischia di vanificare gli sforzi europei per raggiungere una mobilità a zero emissioni entro il 2050.

Carburanti del futuro a 3 euro al litro? I dubbi sugli e-fuel

Gli e-fuel, i nuovi carburanti sintetici derivati dall’elettrolisi dell’acqua, permetteranno di continuare ad immatricolare automobili con motore a combustione anche dopo il 2035: l’approvazione dei carburanti neutri in termini di emissioni di CO2 – portata all’ordine del giorno UE dalla Germania – estende così la vita dei motori termici in Europa.

Ma a quale prezzo? Secondo uno studio di Transport & Environment, l’alternativa alle auto elettriche, ancora inaccessibili a gran parte degli automobilisti, potrebbe finire con l’essere altrettanto costosa, e porta con sé il rischio di vanificare completamente gli sforzi fatti in direzione di una mobilità più sostenibile. Un pieno di e-fuel in Germania, stando ai numeri forniti da T&E, potrebbe arrivare a costare oltre 200 euro, quasi il doppio di quanto costa oggi un pieno tradizionale: la transizione ecologica via e-fuel, secondo la ricerca, potrebbe finire col costare agli automobilisti fino a 2.300 euro in più ogni anno.

Un’ampia diffusione dei carburanti sintetici, inoltre, espone a un ulteriore rischio: prolungare la vita e la produzione dei motori a scoppio per consentire la circolazione ai veicoli alimentati con e-fuel significa infatti tornare alla possibilità di viaggiare su auto alimentate a diesel e benzina. “Il costo più elevato dei carburanti sintetici significherà che solo i ricchi potranno permetterseli”, spiega Alex Keynes, responsabile veicoli puliti di T&E, “mentre tutti gli altri potrebbero essere spinti ad aggirare le regole e a utilizzare invece la benzina fossile”. A rimetterci, secondo l’Associazione, “saranno gli automobilisti e il clima”.

Fuori la 1st Barrel di e-fuel: quanto costa

Il costo sproporzionato degli e-fuel è dovuto in buona parte al fatto che, nonostante ci si lavori da anni nei laboratori di tutto il mondo, la produzione dei carburanti sintetici non è ancora riuscire a scalare verso una dimensione industriale che consenta di abbatterne i costi.

La prima tanica di e-fuel messa in vendita, la simbolica 1st Barrel da 20 litri prodotta dall’azienda inglese Zero Petroleum, costa la bellezza di 50.000 sterline, ovvero quasi 3 euro al litro. In effetti, oltre alla compagnia guidata dall’ex ingegnere di Formula 1 Paddy Lowe, i nomi coinvolti nello sviluppo degli e-carburanti sono piuttosto altisonanti. Porsche, per esempio, conta di produrre i primi galloni entro il 2027, mentre BMW ha investito oltre 12 milioni di dollari nella start-up Prometheus Fuels, fondata nel 2019 proprio allo scopo di commercializzare carburanti a zero emissioni.

Come ha fatto notare Keynes “gli e-fuel non saranno altro che una soluzione di nicchia per chi guida una Porsche”: se è vero che la Formula 1 passerà certamente ai carburanti sintetici a partire dalla stagione 2026, secondo il bilancio tracciato da Transport & Environment è altrettanto improbabile che gli e-fuels possano trovare una reale diffusione sulle strade d’Europa.

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