Clamorosa e durissima presa di posizione dell’attuale tecnico del Sassuolo Roberto De Zerbi in merito ad alcune indiscrezioni giornalistiche che hanno forzatamente associato il suo nome all’inchiesta della DDA di Bari su presunti tentativi di infiltrazioni mafiose che sarebbero stati subiti dal Foggia calcio. In particolare si è parlato di due calciatori che sarebbero stati imposti al club dauno e che sarebbero stati allenati dall’allenatore bresciano. In merito alla vicenda è stato lo stesso tecnico a contestare, in un puntuale comunicato stampa, la vicenda e a precisare quanto segue: «Contesto fermamente le sommarie valutazioni riguardanti la mia persona e la mia professionalità, in merito alle indagini della DDA che hanno determinato i provvedimenti del GIP di Bari coinvolgendono anche il Foggia Calcio per il tesseramento di due calciatori. Devo precisare che uno dei due non è stato mai da me allenato, mentre l’altro fu aggregato congiuntamente ad altri ragazzi della squadra Juniores nelle ultime gare di campionato. Nella stagione successiva non fu da me ritenuto idoneo per la prima squadra. Devo anche ribadire che nella mia carriera non ho mai accettato imposizioni da nessuno, neppure dai massimi dirigenti delle società in cui ho militato e lavorato. Specificatamente al Foggia, tutti sapevano che non ero influenzabile e tanto meno ricattabile. Mi sono limitato a fare l’allenatore e non avevo poteri su calciatori che la società voleva tesserare per poi mandarli in prestito in altre squadre. Mi dispiace – sottolinea ancora De Zerbi – che venga tirato in ballo il mio nome per dare maggiore rissalto a notizie di cronaca, lontanissime dal mio operato e dal mio modus operandi».