Mancano 23 giorni al Natale e meno di un mese al Capodanno e l’Italia attende con trepidazione ed una certa apprensione le decisioni del Governo sulle regole che entreranno in vigore per le festività più sentite dell’anno.
E’ questione di ore, visto che l’attuale Dpcm scade il 3 dicembre, dunque al momento siamo ancora nel campo delle ipotesi.
In queste ore si sono riuniti i rappresentanti dell’esecutivo ed i presidenti di regione e già trapelano le prime anticipazioni su deroghe e divieti, su spostamenti consentiti e non, maglie dei coprifuoco da allargare o restringere e soprattutto le regole che permetteranno o meno di incontrare familiari e congiunti, oltre naturalmente a tutto quello che ruota intorno a scuola, bar, ristoranti e le vacanze, in particolare per gli impianti sciistici, ma anche per le funzioni religiose.
Il tutto da commisurare all’andamento della pandemia in ogni regione, con regole che probabilmente in qualche caso differiranno a seconda se la fascia assegnata sia gialla, arancio o rossa. Lo scopo è quello di evitare una terza ondata dopo l’Epifania, come già accaduto dopo un’estate che, erroneamente, va detto, lasciava trapelare un certo ottimismo.
Pare che il periodo che sarà interessato dalle nuove norme si aprirà il 19 o 20 dicembre e si concluderà il 7 o il 10 gennaio. Sembra quasi certo che vi sarà un divieto di spostamento tra regioni di colore diverso durante le feste, ma rimarrà la possibilità di muoversi per chi deve fare rientro alla propria residenza o al domicilio, come nel caso di lavoratori o studenti fuori sede.
Per chi vorrà raggiungere i familiari ma ha una residenza diversa da quella dei familiari pare però che si spinga per l’introduzione della possibilità di ricongiungersi con i familiari di primo grado, una concessione che permetterebbe a molte famiglie di trascorrere insieme il Natale o il Capodanno in quella che è spesso l’unica occasione dell’anno.
Rimane da capire se le deroghe saranno applicate anche nel caso di regioni classificate con rischio diverso oppure se solo nel caso di spostamenti tra zone gialle, che sembra l’ipotesi più probabile.
Da sciogliere il nodo delle seconde case: pare che l’orientamento sia quello di consentire di raggiungerle, una apertura che insieme a quella per gli hotel potrebbe dare ossigeno all’industria della “settimana bianca”. E’ questa la proposta presentata dalle Regioni Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Bolzano e Trento, a cui si è accodato anche l’Abruzzo, regioni in cui l’industria del turismo invernale rappresenta un’attività di sostentamento per tanti.
A questa deroga si accompagna una probabile chiusura dei confini con Svizzera, Slovenia o Austria. Il principio ispiratore sarà quello comunque di limitare gli spostamenti, quindi no a giornate in pista “mordi e fuggi” fuori regione.
Per quanto riguarda il cosiddetto “coprifuoco”, dovrebbe rimanere il divieto di circolazione, salvo comprovati motivi, dalle 22 alle 5, con l’ipotesi di estenderlo fino alle 6 nella notte di Capodanno.
Per lo shopping, l’orientamento è quello di consentire ai negozi di rimanere aperti fino alle 21, mentre bar e ristoranti potrebbero dover abbassare le saracinesche il 25 e 26 dicembre.
In ogni caso sarà un Natale “ristretto”: la raccomandazione, che rimarrà tale, sarà quella di riunirsi solo con parenti ed affini più stretti. Il cenone allargato è rimandato al prossimo anno.