AGI – Si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia con il gip di Milano, Fabrizio Filice, ma ha reso breve dichiarazioni spontanee, l’ex poliziotto Carmine Gallo (amministratore delegato dell’agenzia investigativa Equalize) agli arresti domiciliari per essere ritenuto a capo della centrale milanese che avrebbe ‘bucato’ le banche dati strategiche delle forze dell’ordine per presunte attività di dossieraggio illecito. “Chiarirà la sua estraneità ai fatti contestati in un interrogatorio con il pm” ha detto l’avvocata Antonella Augimeri lasciando il palazzo di giustizia.
“E’ la vita”: così Gallo, 66 anni, con una lunga carriera nella Squadra mobile nella sezione antimafia alle spalle, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto cosa provasse a vestire i panni dell’indagato. “E’ un servitore dello Stato”, ha ricordato la sua legale.
E anche l’esperto informatico Samuele Nunzio Calamucci ha deciso, con l’avvocato Paolo Simonetti, di avvalersi della stessa facoltà. L’uomo, considerato il braccio destro dell’ex poliziotto, è agli arresti domiciliari dal 25 ottobre con le accuse di far parte del gruppo di via Pattari 6 e di aver commesso i reati, tra gli altri, di associazione per delinquere finalizzata all’acceso abusivo di sistemi informatici, rivelazione di segreto d’ufficio e infiltrazioni illecite.