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Dopo il rogo al via la bonifica del parco di Centocelle divenuto un cimitero di rifiuti

Ago 3, 2022

AGI – Nella ‘buca’ dentro al parco Centocelle, fuma ancora il terreno. La mascherina sempre in tasca per proteggersi dalle esalazioni.

Sono i rifiuti interrati da anni, e smaltiti illegalmente, che continuano a bruciare dal 9 luglio scorso quando è scoppiato l’incendio nella periferia sud est di Roma tra viale Togliatti e via Casilina.

Un parco archeologico trasformato in un cimitero di detriti. Pneumatici, bottiglie, frigoriferi, passeggini, pezzi di lamiera, carcasse di auto. Persino un palo della luce che taglia il sentiero annerito.

Così il Comune corre ai ripari: partono oggi, infatti, gli interventi di bonifica (per un costo di 200mila euro) che prevedono la rimozione di circa 400 tonnellate di rifiuti in 45 giorni. Ama sara’ al lavoro con due squadre dedicate.

“Un concentrato di illegalità e di degrado a cui noi mettiamo mano con grande risolutezza e determinazione”, assicura il sindaco Roberto Gualtieri – in visita nel luogo dell’incendio – spiegando che “quando fu chiuso il campo rom non furono fatti interventi di bonifica, si è semplicemente coperto quello che c’era e qui ha continuato un’attività illegale di smaltimento dei rifiuti”.

Intanto, i cittadini della zona chiedono risposte immediate, a partire dal trasloco – in aree meno abitate – degli autodemolitori (molti abusivi).

Un ‘dossier’ che nella Capitale tiene banco da oltre 20 anni. L’incendio ha infatti bruciato diversi sfasci: su viale Togliatti una lunga fila di carcasse di auto balza agli occhi.

“Nella famosa buca della Togliatti il terreno fuma – lamenta Antonella Manotti, vice presidente del Comitato di quartiere di Torre Spaccata perché ci sono detriti e rifiuti anche nocivi come l’amianto. Sono anni e anni di accumulo di rifiuti di ogni tipo. È un terreno privato ma se il Comune non interviene il problema sussiste. Poi c’è il problema degli autodemolitori che si trascina da 30 anni e che l’incendio del 9 luglio ha aggravato. Dal Comune c’è una presa d’atto e non poteva essere altrimenti. Occorre insistere e vogliamo che i tempi sulla bonifica siano rispettati”.

“Quella che parte ora è la rimozione dei rifiuti e dei combusti superficiali. Poi verranno fatti i carotaggi per i rifiuti interrati”, precisa l’assessora comunale ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi. Intanto, prosegue da parte della giunta Gualtieri l’attività e il tavolo di confronto per il trasloco degli autodemolitori. “Legalità e economia circolare” saranno, spiega Gualtieri, i principi guida di questa partita.

“L’amministrazione c’è. Siamo tutti impegnati – ha concluso il sindaco di Roma – per superare questa situazione di grande difficoltà per i cittadini. Ci sono parti di terreno private e pubbliche, stiamo lavorando per restituire ai cittadini un grande parco e per combattere questa zona di degrado. La nostra determinazione è totale”. 

L’area interessata ai lavori di bonifica nel parco di Centocelle, a Roma, colpito dal vasto incendio del 9 luglio scorso è di circa cinque ettari. In particolare, informa il Comune, sono previsti interventi di: rimozione di rifiuti ingombranti (60 tonnellate); rimozione di rifiuti indifferenziati (280 tonnellate); rimozione di pneumatici fuori uso (15 tonnellate); trattamento e rimozione di rifiuti combusti (8 tonnellate); trattamento e recupero di rifiuti inerti (5 tonnellate).

Inoltre, il dipartimento tutela Ambiente eseguirà un intervento di messa in sicurezza dell’imbocco del cosiddetto ‘tunnel Mussolini’, un tunnel di oltre un chilometro realizzato negli anni’30 per una linea tramviaria sotterranea, attualmente pieno di rifiuti la cui rimozione verrà eseguita da Ama. Il completamento dell’intervento e’ stimato in 45 giorni e il costo previsto è di circa 171mila euro.

“Questi interventi, complicati dalla presenza di materiali combusti che necessitano specifici trattamenti – dichiara Sabrina Alfonsi, assessora capitolina ai Rifiuti – sono mirati ad un primo ripristino delle condizioni ambientali dell’area. Abbiamo intenzione di far seguire una vera e propria bonifica del Parco anche utilizzando tecnologie di analisi stratigrafica del terreno, poiché – conclude – data la presenza di numerosi centri di autodemolizione, saranno necessari interventi di rimozione rifiuti in profondità”. 

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