AGI – Circa cinquecento tra studenti e studentesse di varie facoltà dell’Università di Cagliari, dopo un breve sit-in davanti al rettorato, si sono spostati in corteo fino all’ex Magistero, per chiedere di parlare con il rettore, Francesco Mola e hanno poi deciso l’occupazione dell’ateneo.
Dopo il crollo dello stabile della facoltà di Geologia, che ospita l’aula magna e alcune aule, avvenuto ieri sera poco prima delle 22, per cause ancora da accertare, studenti e studentesse chiedono maggiori controlli, più sicurezza, risorse per effettuare verifiche più puntuali in tutti gli edifici delle varie facoltà dell’ateneo cagliaritano.
“Come nel caso dell’aula magna crollata – dicono all’AGI alcuni di loro, che preferiscono restare anonimi, mentre mostrano alcune foto scattate proprio ieri, durante una lezione, prima della chiusura e del crollo – in tante altre aule e strutture, ci sono crepe sui muri e intonaco scrostato nei soffitti, dovuti a umidità e infiltrazioni”.
Gli studenti e le studentesse sono riuniti nell’aula magna ‘Capitinì della facoltà degli Studi umanistici dove è stata indetta un’assemblea che ha portato all’occupazione.
Lezioni solo da remoto
“Ieri sera è crollato un edificio del nostro ateneo, l’Aula Magna Vardabasso del Polo Sa Duchessa. Stiamo lavorando già da stanotte per capire le cause di questo cedimento, collaborando con le autorità e con le forze dell’ordine intervenute. Confermiamo che gli edifici erano vuoti e che pertanto non ci sono stati feriti”. ha comunicato l’Università agli studenti.
Per tutta la settimana “saranno sospese le lezioni previste per i seguenti corsi di laurea:
Lauree triennali:
Lingue e cultura per la mediazione linguistica
Lingue e comunicazione
Laure magistrali
Lingue e letterature moderne europee e americane
Traduzione specialistica dei testi
A partire dalla prossima settimana le lezioni dei corsi di laurea appena citati si svolgeranno online. Anche la biblioteca “Dante Alighieri” resterà chiusa sino a venerdì”.
Anche oggi sono state fatte le “verifiche tecniche nelle strutture adiacenti e le operazioni di messa in sicurezza dell’area” dopo che è stata esclusa la presenza di persone coinvolte nel crollo dello stabile in via Trentino.
“Dopo quanto è accaduto ieri notte, ora molti studenti e molte studentesse non si sentono sicuri. Siamo qua per cercare di capire quali possano essere state le ragioni del crollo. Chiediamo sicurezza perchè abbiamo paura” ha detto Alberto Caocci, uno dei rappresentanti degli studenti e delle studentesse davanti alle macerie dello stabile della facoltà di Geologia, che ospita l’aula magna e alcune aule. “Se ci fossero delle mancanze da parte dell’Ateneo – ha rimarcato Caocci – siamo pronti a far sentire la nostra voce, per avere risposte certe, aumento di finanziamenti, maggiori e continui controlli. Si sta parlando di una tragedia sfiorata. È una fortuna che il crollo sia avvenuto in un orario in cui non c’erano lezioni e in cui gli studenti non stavano circolando qui vicino. è una situazione instabile. Vogliamo sicurezza anche per entrare negli altri edifici che sappiamo che sono abbastanza datati. Deve esserci una manutenzione ordinaria e straordinaria continua e fondi necessari per la sicurezza”.
Giacomo Pisano, anche lui uno dei rappresentanti degli studenti e delle studentesse dell’Università di Cagliari, ha rimarcato che “ora ci mobiliteremo negli organi accademici, innanzitutto, per fare sentire la nostra voce, per chiedere fondi e controllare tutti gli edifici dell’ateneo. Già in altri poli sono crollate parti di soffitto e sono capitate delle situazioni preoccupanti, anche se non di questa portata”.
Lo sgomento del Rettore
“Siamo a pezzi. Il pensiero che potesse anche solo lontanamente essere coinvolto qualcuno dei nostri ragazzi o delle nostre ragazze ci sta dilaniando” ha affermato il rettore dell’Università di Cagliari Francesco Mola ancora visibilmente scosso e provato. “Ogni giorno, entro le 20 – ha aggiunto Mola – chiudiamo tutte le strutture. Per fortuna, il crollo si è verificato verso le 22. Adesso, attendiamo che i vigili del fuoco facciano tutti controlli e poi ci facciano sapere quando potremo riaprire la parte idonea. Conoscere le cause di quanto è avvenuto per noi è fondamentale perchè ci consentirà di capire in che modo si potrà intervenire. Le cause potrebbero essere tante, strutturali dell’edificio crollato o di quello dietro, oppure del terreno. Non è semplice ora capire quali possano essere”.
La struttura centrale che si trova immediatamente dietro lo stabile crollato era stata sottoposta a dei lavori recentemente, ma Mola ha chiarito che è “un edificio staccato, su cui sono stati fatti dei normali lavori di manutenzione ordinaria, nessun intervento strutturale”.
Dopo ciò che è accaduto saranno controllati anche tutti gli altri edifici e il rettore precisa che “era già in programma, ma sarà velocizzata un’operazione che era già stata deliberata dal Consiglio di amministrazione”.
A pochi metri di distanza dalla struttura collassata, c’è lo stabile dove è stato previsto l’asilo nido per eventuali figli e figlie di studenti e studentesse: “è vero, c’è l’asilo – conferma il rettore – ma non è ancora attivo, perchè siamo in attesa dell’affidamento della gestione”.