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Ötztaler, quasi mille italiani alla caccia del «tappone alpino»

Ago 25, 2016

Come un tappone alpino o pirenaico, ma alla portata di tutti (o quasi) i ciclisti amatoriali pi temerari. Con i suoi 238 km di lunghezza e i 5.500 metri di dislivello da superare nell’arco di una sola giornata la tztaler Radmarathon probabilmente una delle granfondo pi dure in Europa, e per questo anche un traguardo molto ambito fra gli amanti del pedale.

Domenica 28 agosto a imitare le gesta dei professionisti proveranno in oltre 4mila (sorteggiati fra le 19mila richieste di adesione pervenute) provenienti da tutto il mondo per portare a termine un percorso unico, che non prevede scorciatoie e che si snoda fra Austria e Italia. Fra questi sono 944 gli italiani iscritti (da 87 differenti province della nazione) che partiranno alle 6.45 del mattino dal centro di Slden nella valle tirolese dell’tztal al colpo di cannone dei tiratori scelti austriaci per superare via via il passo del Khtai (2.020 metri), lasciarsi alle spalle Innsbruck, sconfinare in Italia attraverso il Brennero (1.377 metri) e attraversare successivamente i passi Giovo (2.090 metri) e Rombo (2.509 metri). Quest’ultimo, con i suoi ripidi tornanti e anche le sue vedute spettacolari, il vero spauracchio per tutti i partecipanti perch giunge quando le gambe sono gi provate da quasi 200km di pedalate.

Lo sforzo sar per premiato dalla successiva lunga discesa che permetter di fare ritorno a Slden, raggiungendo lo striscione d’arrivo e coronare cos il sogno: Traum nella lingua tedesca e nella parola che campeggia lungo l’intero percorso, per l’occasione chiuso in gran parte al traffico veicolare. I pi rapidi, a partire probabilmente da Enrico Zen che si aggiudicato la scorsa edizione, impiegheranno circa 7 ore per completare l’anello, mentre agli ultimi servir almeno il doppio del tempo e probabilmente anche le luci per illuminare il percorso nelle prime ore della sera. Saranno per proprio loro i primi a essere festeggiati e premiati nella Freizeit Arena, come consuetudine.

Oltre alla lunghezza del percorso e alla durezza delle salite, i partecipanti dovranno prestare anche particolare attenzione alle condizioni metereologiche, spesso capricciose anche nel mese di agosto in queste zone. Nel 2013 furono ben 500 i corridori costretti a trovare un riparo di fortuna presso un’abitazione o un hotel e successivamente al ritiro nella prima discesa bagnata e sferzata da un vento gelido, mentre l’anno scorso l’intero anello fu invece allietato da un caldo sole. Il premio, per tutti quanti riusciranno a concludere la fatica, oltre alla soddisfazione personale, la maglietta riservata ai soli finisher, che quest’anno dedicata al granato, il prezioso minerale estratto dalle montagne dell’tztal: un trofeo da esibire, magari vantandosi un po’ con i compagni, per il resto dell’anno.

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