Purtroppo la cronaca un’altra volta si macchia di un episodio che nessuno di noi vorrebbe mai sentire, la tragedia della piccola bimba di soli 11 mesi trovata senza vita nell’auto del papà. Papà che pare, dalle prime ipotesi e ricostruzioni, dovesse portarla all’asilo nido.
Qualcosa di struggente, che spezza il fiato, e che ci fa tornare ancora una volta a parlare dei seggiolini e dei sistemi antiabbandono in auto, dispositivi di sicurezza per i più piccoli, che ormai da anni sono obbligatori. Nel 2018 purtroppo dei terribili avvenimenti analoghi spinsero il Parlamento italiano a prendere una decisione a riguardo e quindi ad approvare la legge che obbliga l’installazione a bordo auto dei cosiddetti dispositivi antiabbandono.
Che cosa sono
I dispositivi antiabbandono per bimbi in auto sono sistemi di allarme che servono proprio a prevenire l’abbandono dei bambini in macchina, quelli più piccoli, che hanno fino a 4 anni di età.
Secondo quanto previsto dalla legge, per essere approvato il dispositivo deve essere in grado di segnalare l’abbandono del bambino a bordo attraverso dei segnali visivi o acustici; si parla ad esempio dell’attivazione del clacson, dell’accensione di luci o di un allarme specifico che suona nel momento in cui si chiude l’auto e il bambino resta seduto sul suo seggiolino, o ancora di una vibrazione o un avviso sullo smartphone, tramite apposita app.
L’attivazione del dispositivo deve essere chiaramente automatica, non serve quindi un’azione del conducente, oltretutto il sistema deve mandare l’avviso di accensione al conducente e anche prevedere la segnalazione del livello di carica della batteria, per evitare di rimanere con il dispositivo scarico e malfunzionante.
La multa per chi non rispetta l’obbligo
Dalla proposta partita nel 2018, la norma è entrata in vigore in maniera definitiva a partire dal 6 marzo 2020, e avevamo affrontato in maniera molto approfondita l’argomento. Il Codice prevede che coloro che non montano i dispositivi previsti per legge sono soggetti a una multa pari a 83 euro – che diventano 58,10 con lo sconto previsto per chi paga entro 5 giorni – e la decurtazione di 5 punti dalla patente del conducente (se è l’unica persona in auto insieme al bambino). E in più, per la recidiva – e quindi seconda violazione nel biennio – è prevista la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.
Ricordiamo che, oltre ai dispositivi antiabbandono, in auto i bambini devono viaggiare obbligatoriamente sui seggiolini, la legge li chiama sistemi di ritenuta (che variano in base all’altezza/età dei bimbi) e che sono obbligatori fino a 150 cm di statura. Anche in questo caso, la violazione viene punita con una multa di 83 euro, 5 punti decurtati dalla patente di guida e sospensione della stessa da 15 mesi a due anni per chi commette la stessa infrazione nei due anni.
C’è un dato che ci ha fatto riflettere parecchio, e che riguarda proprio i dispositivi antiabbandono obbligatori in auto. quando uscì la legge, lo Stato mise a disposizione un fondo di 22,5 milioni di euro, usato per versare un bonus di 30 euro a famiglia per l’acquisto di questi sistemi.
Gran parte di questo fondo non è stata usata, e ci fa riflettere. Non è detto che le famiglie che non hanno approfittato del buono non hanno comprato i dispositivi, questo non possiamo dirlo, anche se in genere gli italiani approfittano dei fondi statali messi a disposizione. Ci fu però un profondo disinteresse, e scattò quindi un’alta preoccupazione sulla sensibilità degli italiani alla sicurezza bambini in auto. Purtroppo gli episodi tragici di abbandono in macchina accadono, dobbiamo esserne consapevoli, e fare di tutto per evitarli.