Moltissime aziende tecnologiche stanno puntando sulla realtà virtuale. Al momento si tratta di un settore ancora agli albori, ma nei prossimi anni dovrebbe diventare un fenomeno di massa – alcuni analisti stimano un volume d’affari di 40 miliardi di dollari nel 2020. Per questo motivo l’industria ha bisogno di standard su cui uniformarsi, al fine di garantire un’esperienza più indolore possibile ai consumatori.
Nei giorni scorsi ci sono stati interessanti sviluppi in merito. Acer Starbreeze, Google, HTC VIVE, Facebook Oculus, Samsung e Sony Interactive Entertainment hanno annunciato la creazione della Global Virtual Reality Association (GVRA), un’organizzazione non profit di produttori di visori che si occuperà di promuovere la crescita della realtà virtuale in tutto il mondo. La GVRA svilupperà e condividerà le “best practice” per l’industria e alimenterà il dialogo tra il settore pubblico e privato.
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“La realtà virtuale ha il potenziale per essere la prossima grande piattaforma informatica, migliorando settori che vanno dalla scuola alla sanità, e contribuendo in modo significativo all’economia globale. Tramite la ricerca, l’impegno internazionale e lo sviluppo di buone pratiche, le aziende fondatrici della Global Virtual Reality Association lavoreranno per sbloccare e massimizzare il potenziale della VR e garantire che quei traguardi siano condivisi in tutto il mondo, il più possibile”.
Nel frattempo il Khronos Group, consorzio noto perché si occupa di definire le specifiche di API come OpenGL e Vulkan, ha messo nel mirino la realtà virtuale.
Tramite una nuova iniziativa il gruppo vuole definire uno standard aperto, compatibile e gratuito per l’accesso ai moderni dispositivi per la realtà virtuale. In pratica l’obiettivo è creare una base tecnologica comune che riduca al minimo la frammentazione. Quest’ultima impone agli sviluppatori di creare esperienze personalizzate in base ai diversi runtime e visori.
I componenti fondamentali del nuovo standard includeranno API per il tracking dei visori, controller e altri oggetti, al fine di facilitare l’integrazione dei dispositivi nel runtime VR. Questo permetterà alle esperienze di essere trasportate su qualsiasi sistema VR conforme al nuovo standard. Intel, Nvidia, AMD, Google, Epic Games e altri supportano l’iniziativa, ancora agli albori. Secondo i rappresentanti del Khronos Group serviranno tra 18 e 24 mesi per arrivare a uno standard finale.
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