• 21 Settembre 2024 4:56

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Diesel Euro 5: qual è l’anno delle prime immatricolazioni?

Ago 26, 2024

Negli ultimi anni, il settore automobilistico ha subito una trasformazione spinto dalla crescente attenzione ai cambiamenti climatici e dalla necessità di ridurre le emissioni inquinanti. Mentre l’industria si orienta sempre più verso l’elettrico e le soluzioni di mobilità sostenibile, molte città stanno introducendo restrizioni per le auto più inquinanti, includendo tra queste anche le vetture Euro 5 diesel.

Le auto con motori Euro 5, introdotte sul mercato a partire dal 2009, sono un passo avanti rispetto agli standard precedenti in quanto riducono le emissioni nocive come ossidi di azoto (NOx) e particolato. Ecco però che con l’inasprimento delle normative ambientali, queste vetture si trovano ora nel mirino di numerose amministrazioni locali, specialmente nelle grandi metropoli europee.

Auto Euro 5 diesel tra restrizioni e futuro incerto

Le città più sensibili al problema dell’inquinamento atmosferico stanno di anno in anno introducendo limitazioni alla circolazione per le auto diesel Euro 5. Queste misure sono spesso applicate durante i periodi di picco dell’inquinamento o nelle zone a traffico limitato dedicate alla riduzione delle emissioni. Le restrizioni variano da città a città, ma la tendenza generale vede un futuro in cui la circolazione di questi veicoli sarà sempre più limitata, se non addirittura vietata in determinate aree urbane.

Sebbene le auto Euro 5 diesel abbiano ancora qualche anno di vita utile in molte aree, è chiaro che il loro futuro è sempre più incerto. Gli automobilisti che possiedono veicoli con questa omologazione devono prepararsi a restrizioni crescenti, soprattutto nelle grandi città che stanno accelerando verso l’adozione di veicoli più puliti e sostenibili.

Qual è l’anno di immatricolazione delle auto diesel Euro 5?

Le auto Euro 5 diesel, insieme alle versioni a benzina, sono quei veicoli che sono stati acquistati o immatricolati tra il primo settembre 2011 e il primo settembre 2015. Questa classe di emissioni, sebbene non la più recente, ha fatto registrare un passo avanti rispetto agli standard precedenti e contribuito a ridurre l’impatto ambientale rispetto alle auto in circolazione dieci anni fa.

L’introduzione della normativa Euro 5 ha portato a una calo delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di particolato, soprattutto per i motori diesel. Per le auto a benzina, il limite per le emissioni di NOx è sceso da 0,08 g/km (Euro 4) a 0,06 g/km, mentre per i motori diesel è passato da 0,25 g/km a 0,18 g/km. Anche le emissioni di particolato nei motori diesel sono diminuite da 0,025 g/km a 0,005 g/km. Insomma, un miglioramento in termini di sostenibilità ambientale.

Con l’avvento delle auto Euro 6, che hanno abbassato i limiti delle emissioni inquinanti, le auto Euro 5 iniziano a essere viste sotto una luce diversa. Pur essendo meno impattanti rispetto alle vecchie auto Euro 4, le Euro 5 potrebbero presto affrontare restrizioni crescenti in alcune città, soprattutto in quelle più attente alle politiche ambientali.

Se non si è certi della classe di emissioni del proprio veicolo, è possibile verificarla consultando il libretto di circolazione. Alla riga V9 del documento, si trovano i codici identificativi che indicano la classe ambientale del veicolo. Per le auto Euro 5, i codici da cercare sono 2005/55/CE B2 2006/51/CE rif. 2005/55/CE B2 o simili.

Come sapere se un’auto è Euro 5

La classificazione delle auto secondo le norme Euro 0, 1, 2, 3, 4, 5 e 6 si riferisce agli standard europei sulle emissioni, introdotti per ridurre l’inquinamento prodotto dai veicoli e per proteggere l’ambiente e la salute pubblica. Questi standard determinano i limiti massimi di emissioni nocive che un veicolo può produrre e sono stati progressivamente inaspriti nel corso degli anni.

Lo standard Euro 5 è stato introdotto nel 2008 e reso obbligatorio per tutti i veicoli nuovi venduti nell’Unione europea dal primo settembre 2009. Anche se le auto Euro 5, inclusi i modelli diesel, hanno contribuito a ridurre le emissioni rispetto ai veicoli delle generazioni precedenti, non sono più i veicoli meno inquinanti sul mercato. Con l’introduzione dello standard Euro 6 nel 2014, le normative sono diventate ancora più rigorose. La tecnologia delle auto Euro 5 è quindi considerata superata in termini di emissioni.

Per quanto riguarda i veicoli immatricolati secondo lo standard Euro 5, le specifiche relative alle emissioni sono le seguenti per i veicoli a benzina:

monossido di carbonio (CO): 1,0 g/km;
idrocarburi (HC): 0 g/km;
particolato (PM): 0,005 g/km.

E queste per i veicoli alimentati a diesel:

monossido di carbonio (CO): 0,50 g/km;
idrocarburi (HC): 0,230 g/km;
particolato (PM): 0,005 g/km.

Questi valori indicano un miglioramento rispetto agli standard Euro 4, ma evidentemente non raggiungono i livelli di pulizia delle emissioni garantiti dai veicoli Euro 6.

Per sapere a quale classe ambientale appartiene il proprio veicolo è possibile fare riferimento al servizio ufficiale disponibile sul Portale dell’automobilista, un sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In alternativa, come anticipato, consultare il libretto di circolazione della propria auto: nella sezione V.9 è presente il codice che indica la normativa sulle emissioni a cui il veicolo è conforme.

Attenzione ai limiti di circolazione delle auto Euro 5

Le vetture Euro 5 diesel sono al centro del dibattito pubblico poiché diverse città italiane ne limitano la circolazione per contrastare l’aumento dell’inquinamento atmosferico. Con l’intensificarsi dell’emergenza climatica, molte amministrazioni locali stanno adottando misure più rigide per ridurre i livelli di inquinanti nell’aria. E una delle soluzioni più immediate è lo stop temporaneo al traffico per abbassare le concentrazioni di agenti inquinanti e migliorare la qualità dell’aria nei centri urbani.

Dopo aver progressivamente limitato le auto Euro 4, l’attenzione si è ora spostata sulle Euro 5. A Torino, ad esempio, il blocco per le vetture diesel Euro 5 viene attivato dopo dieci giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo di particolato PM10. Questo divieto si applica durante il periodo invernale, dal lunedì al venerdì tra le 8 e le 19 per i veicoli immatricolati entro gennaio 2013. Se la soglia di inquinamento viene superata per venti giorni consecutivi, il blocco si estende dalle 7 alle 20, sempre dal lunedì al venerdì.

A Milano, le auto diesel Euro 5 sono state bandite dall’Area B già dal primo ottobre 2022. L’Area B è una vasta zona a traffico limitato che copre gran parte del territorio cittadino e mira a ridurre le emissioni nocive nel centro urbano.

A Roma le Euro 5 non possono circolare nella Fascia Verde, una zona a traffico limitato che include il centro storico, dall’ottavo giorno consecutivo di superamento dei limiti sulle emissioni. In questa situazione, il blocco si applica dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20.30.

Alcune regioni, come la Campania e la Sicilia, non hanno ancora adottato misure ufficiali per limitare le Euro 5. In queste aree, solo le Euro 4 sono state soggette a restrizioni a partire dal 2020. Per le Euro 5 esiste un accordo informale per introdurre limitazioni entro il 2025, ma al momento non c’è nulla di formalizzato.

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