AGI – Nuova tragedia dell’immigrazione. Dieci morti sono stati trovati nello scafo di una barca in legno. A bordo complessivamente – spiega la ong Resqship – c’erano 61 migranti: 51 sono stati evacuati, due dei quali privi di sensi. Altri 10 sono stati trovati senza vita nel ponte inferiore della barca. Il team è intervenuto anche con un’ascia per rompere lo scafo ed entrare all’interno del barcone.
Il veliero Nadir di Resqship era a oltre 100 miglia dalle coste libiche, in acque internazionali a poco più di 40 miglia da Lampedusa, nei pressi dell’area Sar maltese. Il giorno prima aveva raccolto una segnalazione di soccorso relativa a un altro barcone in pericolo, lanciata da Alarm Phone: a bordo c’erano 62 persone poi affidate alla guardia costiera. Nadir ha dunque continuato a monitorare il mare fino alla tragica scoperta del natante con 10 morti all’interno dello scafo. I 51 sopravvissuti sono stati sottoposti alle prime cure sul veliero della ong tedesca in attesa della loro evacuazione medica sollecitata con urgenza.
“I nostri pensieri sono con le vittime e le persone in lutto. Siamo arrabbiati e tristi. La ‘Fortezza Europa’ uccide”. E’ l’accusa della ong tedesca Resqship, la cui nave Nadir ha tratto in salvo i 51 migranti.
Intanto, altri 173 migranti sono arrivati durante la notte a Lampedusa a bordo di tre imbarcazioni. A soccorrerli le motovedette di guardia di finanza e guardia costiera. Sulla prima, c’erano 103 persone, fra cui 3 minori, di nazionalità bengalese, sudanese, siriana ed egiziana. Ai soccorritori hanno detto di essere partiti dal porto di Zawia, in Libia. Stesso porto di origine per l’altro gruppo di 27 migranti, fra cui quattro donne e due minori, approdati su un barchino di sei metri. I 43 bengalesi ed egiziani, che erano sul natante di 9 metri, avrebbero invece iniziato la traversata da Garabulli, sempre in Libia. Tutti sono stati portati all’hotspot che ospita adesso 308 persone. Per la mattinata, la prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento col traghetto di 150 migranti con arrivo in serata a Porto Empedocle.
Sono attesi giovedì, invece, con un volo proveniente da Islamabad, 191 profughi afghani grazie ai corridoi umanitari promossi da Conferenza episcopale italiana (attraverso Caritas Italiana), Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Tavola Valdese, Arci, d’intesa con i ministeri dell’Interno e degli Esteri. Lo riferisce l’agenzia Nev, l’agenzia stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Alle 16.30 al Terminal 5 dell’aeroporto di Fiumicino, sono previste l’accoglienza ai profughi e una conferenza stampa.
I cittadini afghani, rifugiati in Pakistan dall’agosto 2021, verranno subito trasferiti in diverse regioni e avviati verso l’integrazione, a partire dall’apprendimento della lingua e dall’inserimento lavorativo, grazie a questo progetto totalmente a carico degli organismi proponenti, sostenuto da alcune ong, tra cui Solidaire, che ha contribuito all’organizzazione del volo dal Pakistan, Nove Onlus e Fondazione Pangea, che per mesi hanno messo in sicurezza una parte dei nuclei familiari nelle loro safe house. I profughi saranno quindi accolti in case e strutture messe a disposizione dalla Comunità di Sant’Egidio, dalle Chiese protestanti italiane, dai circoli Arci, dalla Caritas, nonche’ da associazioni e cittadini italiani, che hanno offerto i loro appartamenti per ospitare.