• 17 Maggio 2024 13:07

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Di Maio rincara la dose con Di Battista: “Basta destabilizzare il M5s” – TGCOM

Giu 23, 2019

E spiega: “Ho visto il ministro dell’Interno annunciare che intende convocare i sindacati, questo è un modo di destabilizzare il governo, un ministro dell’Interno deve fare il ministro dell’Interno”, ha detto Di Battista a “1/2 h in più”. Sugli attacchi del collega di partito ha assicurato: “Di Maio è un po’ arrabbiato ma quando uno è arrabbiato poi si chiarisce”. Ha poi ribadito che non intende destabilizzare nulla e ha chiarito: “Io sono un ex parlamentare che non sta nel governo, che esprime idee su determinati temi, e credo di averne il diritto e il dovere dopo aver contribuito a far crescere il Movimento”.

Di Maio: “Io sono al governo per cambiare l’Italia” – Nel suo lungo intervento social, il vicepremier M5s afferma: “Il Movimento ha deciso, dopo le elezioni europee, che io dovessi continuare ad essere il capo politico del Movimento. Da sempre ho incentrato il mio ruolo su un obiettivo: il Movimento 5 Stelle al Governo per cambiare l’Italia. E così sarà”. “Il Movimento 5 Stelle”, sottolinea, “sta governando da un anno la settima potenza mondiale e la seconda forza manifatturiera d`Europa: l’Italia. Ogni giorno, quando agiamo come forza politica, abbiamo la responsabilità di 60 milioni di italiani e spesso, esercitando il potere di veto, di 500 milioni di europei. Nel 2018 siamo stati votati da circa 11 milioni di italiani per realizzare un programma, ma soprattutto per riportare questo Paese al posto che merita nel mondo. Quegli 11 milioni di italiani però erano il 33%, non il 51%. Così, per riuscire ad ottenere i risultati promessi, abbiamo deciso di creare questo Governo con un’altra forza politica: la Lega. Abbiamo evitato alleanze e abbiamo sottoscritto un contratto”.

Di Battista: “La Lega vuol far saltare tutto. Quali coperture per la flat tax?” – Ma a questo proposito Di Battista non la pensa esattamente allo stesso modo, come ha spiegato ancora a “1/2 h in più”. “Da parte della Lega è in atto una provocazione continua a danno del M5s, perché credo, ma posso sbagliarmi, che nella testa dei dirigenti leghisti ci sia l’idea di buttare tutto all’aria, e questo sarebbe grave”. E ha poi affondato sulla flat tax dicendo: “Se fossi Di Maio chiederei a Salvini dove intende trovare i soldi per la flat tax. Io sono perfettamente d’accordo ma dove sono i soldi?”.

Di Maio: “Al governo un lavoro delicato e di contrattazione” – “Il mio ruolo”, dice ancora il vicepremier riguardo al suo lavoro a Palazzo Chigi, “non è per niente semplice. Ogni volta che sono riuscito a far approvare una proposta di legge che poi, una volta Legge, ci ha riempito di orgoglio, ho dovuto fare un accordo di maggioranza ad un vertice di maggioranza. Mi sono seduto al tavolo per ore e per notti intere ed ho contrattato ogni punto, visto che non abbiamo mai avuto una maggioranza autonoma. Ogni volta che abbiamo preso decisioni su leggi che hanno cambiato o cambieranno la vita a milioni di italiani, ho dato il massimo per trovare la quadra e ottenere il miglior risultato per i cittadini, nonostante le profonde differenze di vedute che c’erano all’interno del Governo. Ho fatto solo il mio dovere, ma questo non vuole dire che sia stato semplice”.

“A quel tavolo”, ricorda, “siamo riusciti in un anno a trovare la quadra su provvedimenti storici come Reddito di Cittadinanza, Quota 100, Legge Anticorruzione, Decreto Dignità, Decreto Crescita, Decreto Sblocca Cantieri, Taglio dei vitalizi, taglio delle pensioni d’oro, sblocco fondi per i comuni italiani, taglio di un terzo dei parlamentari, due miliardi di euro all’innovazione digitale e tanto altro. Ben 8 provvedimenti ogni 10 sono stati del Movimento 5 stelle. Voi direte: ‘ma erano già nel contratto’. Sì. Ma c’è una bella differenza tra il dire ‘faremo la legge anticorruzione’ e il trovare la quadra sulla possibilità di sbloccare il virus trojan nelle intercettazioni telefoniche per corruzione. Tutti risultati che mi rendono fiero di appartenere al Movimento. La forza di contrattare a quei tavoli proviene fondamentalmente da due fattori: capacità personali e compattezza della forza politica che rappresenti. Oggi vorrei soffermarmi su questo secondo punto. Quando due forze politiche si siedono al tavolo attraverso i loro capi politici, ognuno dei due deve poter garantire che sugli accordi che si prendono, i parlamentari, i sindaci, i governatori, agiranno di conseguenza. Se non è così possono sorgere seri problemi. Ed è anche per questo che in passato quando qualcuno non ha votato la fiducia al Governo è stato espulso”, ricorda.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close