La procedura di infrazione avviata dall’Ue contro l’Italia è colpa del debito prodotto dal Pd. E in ogni caso “quota 100 e pensioni non si toccano”. Ad affermarlo è in vicepremier Luigi Di Maio che su Facebook scrive: “Ora si parla tanto di questa possibile procedura di infrazione e sapete cosa riguarda? Riguarda il debito prodotto dal Partito democratico nel 2017 e 2018. Noi la prendiamo seriamente, ma non possiamo fare finta di non sapere che ci sono Paesi europei che in questi anni, per risollevare la loro economia, hanno fatto molto più deficit di quanto consentito dai Trattati. E non sono andati incontro a nessuna sanzione”.
Pronta la replica del Pd. Il segretario Nicola Zingaretti scrive su Twitter: “L’Europa conferma quello che sapevamo. In 12 mesi, sono aumentati i debiti, è calata la crescita e gli italiani rischiano. Un vero capolavoro…”.
La #UE conferma quello che sapevamo. In 12 mesi sono aumentati i debiti, è calata la crescita e gli italiani rischiano. Un vero capolavoro…
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) 5 giugno 2019
“La Commissione Ue dice cose note da tempo. La politica economica gialloverde è un fallimento, l’Italia è in stagnazione, i conti pubblici sono fuori controllo. Il governo dovrebbe prendere atto della realtà e agire di conseguenza. Prima che sia troppo tardi”, scrive su Twitter anche il senatore Antonio Misiani, capogruppo del Pd nella Commissione Bilancio.
La #CommissioneUE dice cose note da tempo. La politica economica gialloverde è un fallimento, l’Italia è in stagnazione, i conti pubblici sono fuori controllo. Il governo dovrebbe prendere atto della realtà e agire di conseguenza. Prima che sia troppo tardi
— Antonio Misiani (@antoniomisiani) 5 giugno 2019
Il vicepremier Matteo Salvini porta avanti la sua linea: “Vogliamo lavoro e crescita, a Bruxelles capiranno”. E aggiunge: “L’unico modo per ridurre il debito creato in passato è tagliare le tasse (Flat Tax) e permettere agli Italiani di lavorare di più e meglio. Con i tagli, le sanzioni e l’austerità sono cresciuti debito, povertà, precarietà e disoccupazione, dobbiamo fare il contrario”. Il faccia a faccia con Di Maio sembra sia stato rimandato a domani.