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Di Maio: “Lettera dei Benetton surreale, avanti con revoca concessione”

Dic 1, 2019

Fa discutere, sui social e nell’agone politico, la lettera di Luciano Benetton inviata a Repubblica in cui il membro della famiglia veneta prende le distanze dai manager di Autostrade, travolti dal crollo di ponte Morandi e dalle polemiche sulle concessioni stradali.

Il leader M5s Luigi Di Maio su Facebook la definisce “lettera surreale”, “in cui prende le distanze da Autostrade. Ma vi pare possibile? È ridicolo”, afferma il capo politico M5S.

“Non c’è niente da fare, davanti ai morti (del Ponte Morandi, ndr) si girano dall’altra parte, ma appena gli tocchi il portafogli impazziscono – aggiunge – per noi la strada è tracciata. Le famiglie delle vittime del Ponte Morandi chiedono e devono avere giustizia. Sulla revoca della concessione tireremo dritti”, assicura Di Maio.

Meloni: “Una vergogna i contratti capestro”

“Luciano Benetton – commenta la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni – scrive ai quotidiani una lettera per prendere le distanze dalla gestione di autostrade ma si smentisce da solo. Benetton dichiara infatti: “trovo necessario fare chiarezza su un grande equivoco, nessun componente la famiglia Benetton ha mai gestito autostrade. La famiglia Benetton è azionista al 30 per cento di Atlantia che a sua volta controlla la società Autostrade”. Quindi l’azionista di maggioranza di atlantia non sarebbe responsabile della gestione delle società controllate da atlantia. Peccato che nella stessa lettera benetton sostenga esattamente l’opposto scrivendo che: ‘Chi ci conosce sa come lavoriamo, basta guardare i risultati ottenuti con l’aeroporto di Roma’, che, però è al 95% controllato da Atlantia ed è, come Autostrade, una generosissima concessione di un bene pubblico che frutta miliardi ai fortunati azionisti. Quindi come funziona la cosa? La famiglia Benetton è responsabile o no della gestione delle società del gruppo Atlantia? Perché non si può dire tutto e il contrario di tutto nella stessa lettera di autoassoluzione. Gli italiani sono stanchi di farsi prendere in giro. I contratti capestro delle attuali concessioni pubbliche delle autostrade e degli aeroporti sono una vergogna indegna di una nazione civile alla quale bisogna mettere rimedio al più presto”.

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