Io non rompo, non chiedo poltrone, sar responsabile — il mantra di Salvini — Ma i 5 Stelle devono abbassare un po’ la testa e accettare di accelerare su flat tax, autonomia e sicurezza—bis, perch non ho voglia di galleggiare, n di farmi logorare. I pontieri sono al lavoro e il messaggio in bottiglia che il Capitano della Lega ha inviato a Di Maio suona cos: Continuare ad attaccarci significa aprire la crisi e addossarsene la responsabilit. Il problema, visto dal Carroccio, la tenuta del Movimento. I gruppi parlamentari sono terrorizzati all’idea di tornare in cabina elettorale e uscirne dimezzati. Una crisi al buio spaventa anche i vertici, incerti tra strappare subito e resistere fino a primavera. L’evoluzione che il M5S deve compiere ha bisogno di tempo, sospira un deputato. Ma Salvini ha fretta. Vuole uno choc fiscale per far ripartire la crescita, non rinuncia alla Tav, spera di ottenere in corsa, magari senza chiederla, la testa di Toninelli, Trenta e Costa. Rimpasto per lui una parolaccia, ma se non cambiano loro, cambiamo ministri. Insomma, Salvini vuole andare avanti alle sue condizioni. Sempre che Di Maio resti alla guida dei 5 Stelle: perch con Alessandro Di Battista, si sa, il segretario della Lega non vuole prendere nemmeno un caff.