AGI – “Per l’immediato abbiamo molte riserve di gas in Europa, considerando anche la temperatura mite. I consumi sono diminuiti purtroppo a favore del carbone, però se guardiamo al lungo termine l’Europa è un grande mercato senza energia propria“. Lo ha detto l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, nel corso della trasmissione ‘Cinque minuti’ che andrà in onda su Rai 1.
“Quando non si ha energia propria con i paesi produttori che sono pochi e’ chiaro che dipendiamo e c’e’ sempre un rischio geopolitico”, ha osservato.
Il piano Mattei
Il piano Mattei “è un approccio di interesse, di andare verso le popolazioni africane con l’obiettivo di sviluppo. Non c’è l’obiettivo di andare a prendere qualcosa ma c’è quello di andare a dare qualcosa e dando a loro riceviamo anche noi”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, nel corso della trasmissione ‘Cinque minuti’ che andra’ in onda su Rai 1. Tra Europa e Africa inoltre “ci sono molte complementarietà, loro hanno tantissima energia, tantissimo territorio, noi non abbiamo energia ma abbiamo un grande mercato. Noi abbiamo molto da dare e nel momento in cui cresce l’Africa cresciamo anche noi“, ha aggiunto.
Per Descalzi “arriverà il momento in cui vivremo di energie diverse dal petrolio, dal carbone e anche dal gas perché è in atto una trasformazione tecnologica. Certo – ha precisato – non potremo rimpiazzarle tutte con le rinnovabili. Però l’economia circolare da una parte, la fusione nucleare che è energia pulita, sicuramente rimpiazzeranno” gli idrocarburi. “I tempi non sono immediati anche perché il mondo non è tutto come l’Europa e gli Stati Uniti ma il mondo è affamato di energia, hanno il gas e sicuramente lo utilizzeranno”, ha sottolineato l’ad di Eni.
“Il 90% del gas che produciamo lo lasciamo là, per il mercato domestico che è una scelta legata alla creazione del valore – ha sottolineato l’ad di Eni – perché la cosa migliore sarebbe esportarlo perché si corrono meno rischi e c’e’ un profitto maggiore, pero’ avendo noi molti investimenti, investendo nei paesi africani ci prendiamo un rischio, partecipiamo alla crescita di un grande continente. Dando energia a chi non ce l’ha ci ha fatto assumere un posizionamento diverso dando valore alla nostra presenza”, ha concluso.