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Dieci giorni di lockdown fra la vigilia di Natale e la Befana. Dalla deroga per i piccoli comuni al rebus del pranzo di Natale Ristori per 645 milioni per ristoranti e bar
di Nicoletta Cottone
Dieci giorni di lockdown fra la vigilia di Natale e la Befana. Dalla deroga per i piccoli comuni al rebus del pranzo di Natale Ristori per 645 milioni per ristoranti e bar
18 dicembre 2020
3′ di lettura
«Il virus si lascia piegare, ma non sconfiggere». Il premier Giuseppe Conte annuncia così il decreto legge che contiene un nuovo giro di vite alle regole da rispettare per combattere il nuovo coronavirus. Dieci giorni di lockdown fra la vigilia di Natale e la Befana. «É una decisione non facile, sofferta: dobbiamo rafforzare il regime di misure necessarie per cautelarci meglio anche in vista della ripresa delle attività di gennaio», ha spiegato il premier. «Le misure del governo – ha detto – hanno funzionato grazie alla responsabilità dei cittadini. É un metodo che ci ha evitato il lockdown generalizzato. Siamo partiti con il metodo a zone con Rt a 1.7 e lo abbiamo riportato a 0.86, tanto che nei prossimi giorni tutte le Regioni possono diventare zona gialla».
Dieci giorni di lockdown
Dopo un lunghissimo confronto in atto da giorni è stata approvata la linea del rigore a Palazzo Chigi, per evitare che le feste si trasformino in un moltiplicatore del contagio del nuovo coronavirus. Nel decreto legge varato dal Consiglio dei ministri del 18 dicembre una nuova stretta agli spostamenti delle festività di fine anno. Una zona rossa nazionale lunga dieci giorni dal 24 dicembre al 6 gennaio, nei giorni festivi e prefestivi. Una zona arancione negli altri giorni feriali, dunque il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio. In tutto, dunque, 10 giorni di lockdown totale e 4 di chiusure parziali.
Nel dl di Natale ristoro di 645 milioni per ristoranti e bar
«Siamo a fianco» degli operatori che saranno coinvolti da queste misure. «Abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone subito un ristoro di 645 milioni per ristoranti e bar». Conte ha sottolineato che con il nuovo dl ristori di gennaio ci saranno compensazioni delle perdite anche per altri operatori, oltre ai ristoranti e bar. «E creeremo delle misure perequative», ha annunciato. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha commentato via twitter: «La tutela della #salute resta la priorità del governo. per questo il Cdm vara nuove regole più restrittive per contenere i contagi durante le feste. Daremo pieno sostegno agli esercizi commerciali che subiranno danni economici. Affrontiamo ulteriori sacrifici insieme». Nei giorni natalizi da zona rossa sarà consentito fare attività motoria nei pressi della propria abitazione e sportiva all’aperto in forma individuale. E saranno chiusi i «centri estetici, bar e ristoranti. Saranno invece aperti supermercati, negozi di alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri», ha spiegato il premier.
Urgente Recovery, confronto senza dogmi o paletti
Poi il Recovery: «dobbiamo condividerlo con le forze di maggioranza e approvarlo poi nel confronto con le parti sociali e il Parlamento. Passeremo più volte dal Parlamento. Abbiamo urgenza di definirlo: dobbiamo essere pronti tutti a perfezionarlo fino all’ultimo minuto e secondo. Non c’è nessun dogma, nessun paletto, dobbiamo tutti cercare di essere disponibili a questo confronto», ha detto il premier Giuseppe Conte.
La deroga per i piccoli comuni
Fra le novità arriva la deroga per gli abitanti dei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti, che potranno spostarsi in altri comuni entro il raggio dei 30 chilometri, ma non verso i capoluoghi di provincia.