• 28 Novembre 2024 23:48

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Decreto autovelox, cosa cambia con la nuova legge

Mag 27, 2024

Gli autovelox non sono mai visti di buon occhio dagli automobilisti, perché il loro ruolo di deterrente contro l’alta velocità e la guida scriteriata di qualche utente della strada, passa in secondo piano rispetto all’immagine di strumento per far cassa da parte delle amministrazioni locali. Con il “Decreto Autovelox” molte cose dovrebbero cambiare e anche la regolamentazione di questi dispositivi subirà una razionalizzazione.

Le novità del Decreto Autovelox

Tra le novità di questo dispositivo di legge ci sono l’autorizzazione, la segnaletica e i limiti. In ordine:

I Comuni dovranno chiedere al prefetto il nulla osta per l’installazione di autovelox dimostrando che la misura servirà a limitare gli incidenti dovuti alla velocità. Anche i dispositivi mobili, montati su treppiedi, usati principalmente dalla Polizia locale, andranno coordinati con la prefettura;
Gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo: 1000 metri sulle strade extraurbane, 200 sulle strade urbane a scorrimento e 75 sulle altre strade;
In città stop agli autovelox sotto i 50 Km/h. Fuori dall’abitato potranno essere installati dove il limite è inferiore di oltre 20 km/h a quello previsto dal Codice della strada.

La velocità rilevata dagli autovelox sarà parametrata a quella prevista dal codice della strada in base alla tipologia di viabilità”, ha dichiarato Matteo Salvini – Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture – che ha proseguito: “Basta con gli autovelox trappola, sì all’installazione di dispositivi nei pressi dei luoghi affollati come scuole e ospedali”, ovviamente con le relative velocità ammesse. In particolare nelle strade extraurbane “i dispositivi potranno essere utilizzati solo per ridurre la velocità, dove il limite è inferiore di oltre 20 Km a quello previsto dal Codice della strada”.

Gli autovelox devono essere regolarizzati

Il nuovo testo offre ai sindaci un lasso di tempo di 12 mesi, dopodiché gli “autovelox che non rispetteranno la norma” saranno disinstallati fino al loro adeguamento. Le multe in questo anno saranno dunque valide. Ma come sostiene Luigi Altamura, comandante dei vigli di Verona e membro del Tavolo di coordinamento delle polizie locali dell’Anci: “Se un Comune sa che quell’autovelox non risponde più alle caratteristiche del decreto sarebbe auspicabile interrompere subito le sanzioni per non porgere il fianco a migliaia di ricorsi”.

Resta, invece, però lo scoglio sull’omologazione degli autovelox non considerato attualmente dal decreto. Nessun dispositivo al momento risulta omologato e assicura il Ministro il “vulnus sarà sanato entro l’estate”. Fatto sta che chi ha ricevuto una sanzione, o per meglio dire una multa, da un dispositivo non omologato può fare ricorso e – stando alle leggi attuale – sarà esentato dal pagamento della multa.

Il caso di Pordenone ha fatto giurisprudenza, con il Comune che ha spento tutti i suoi dispositivi per rilevare la velocità di motociclisti e automobilisti per evitare i ricorsi. Questo è l’effetto dipeso dalla sentenza della Cassazione che alla fine del mese di aprile ha cancellato la multa per eccesso di velocità presa a Treviso da un automobilista in tangenziale, proprio perché il dispositivo che ha registrato l’infrazione non era omologato. Quindi, se da una parte il pericolo Fleximan è stato – forse – archiviato per il modo degli autovelox ci sono ancora tante zone d’ombra.

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