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De Angelis si sfoga: nessun post antisemita, accuse false e diffamatorie 

Ago 30, 2023

AGI – Ha deciso di passare al contrattacco Marcello De Angelis, da poche ore ex responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio. Ieri ha comunicato al presidente Francesco Rocca la volontà di lasciare il posto con una lettera, dopo averla anticipata nel corso di un colloquio privato. Sulle motivazioni alla base della decisione preferisce non aggiungere altro, ma non può rimanere in silenzio davanti a quella che definisce un’accusa “falsa e diffamatoria”.

De Angelis si riferisce all’accusa mossa nei suoi confronti da alcuni quotidiani chegli avevano attribuito un post su Instagram, datato 21 dicembre 2022, dai contenuti antisemiti. Per alcuni “inneggiava a Himmler”, il comandante della polizia dal 1936 e delle forze di sicurezza del Terzo Reich (Reichssicherheitshauptamt) Nazista dal 1939. Accuse molto gravi alle quali, dopo settimane, De Angelis ha deciso di rispondere. 

“L’accusa di aver pubblicato nel dicembre 2022 un post antisemita, addirittura inneggiante a Himmler e all’ Olocausto (!) è falsa e diffamatoria: il messaggio di auguri del post incriminato – ‘è meglio accendere una candela che maledire l’oscurita” – è una citazione attribuita a Eleanor Roosevelt, ispiratrice dell’organizzazione delle nazioni unite e della dichiarazione universale dei diritti umani e a Peter Benenson, fondatore di Amnesty International“, dice all’AGI De Angelis.

 “Ho dato mandato ai miei legali di procedere in via giudiziaria contro chiunque abbia formulato questa infamante accusa contro di me”, conclude l’ex esponsabile della Comunicazione Istituzionale che potrebbe, nelle prossime ore, tornare al vecchio ruolo nella Croce Rossa Italiana. 

De Angelis aveva resistito nelle passate settimane alle polemiche che avevano seguito un suo post su Facebook nel giorno dell’anniversario della Strage di Bologna. Aveva sostenuto nel post l’innocenza di Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini, condannati in via definitiva per l’attentato terroristico, rivendicando il diritto di esternare la sua opinione “su un evento solstiziale della nostra storia”, salvo poi scusarsi con “chi io possa aver anche solo turbato esprimendo le mie opinioni”.

 

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