AGI – Marcello De Angelis si è dimesso da responsabile della Comunicazione della regione Lazio, dopo le polemiche scatenate da un post a inizio agosto in cui negava la matrice fascista della strage di Bologna. Il passo indietro è stato comunicato in un colloquio e poi con una lettera al governatore Francesco Rocca, spiegando che la sua “coscienza” gli impone di “non macchiare od offuscare” il lavoro della giunta.
De Angelis ha denunciato una “mostruosa macchina del fango” nei suoi confronti per le affermazioni sui processi per la strage del 2 agosto 1980, ma ha spiegato di sentirsi “vergognosamente responsabile” per una canzone antisemita composta nel 1995, “un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa”.
Rocca lo ha ringraziato “per il prezioso lavoro svolto finora e per il senso di responsabilità dimostrato” nel mettere “al riparo la Regione dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa e rispetto alla quale ha manifestato pubblicamente tutto il suo imbarazzo e orrore”.
“Posso testimoniare in prima persona l’evoluzione della personalità di De Angelis”, ha aggiunto in una nota, “un percorso di maturazione, di autoconsapevolezza e di trasformazione interiore. Sicuramente tutto questo non può cancellare il suo passato, ma ha forgiato e continuerà a formare il suo presente e il suo futuro”.
De Angelis, 63 anni, un passato di militanza nell’estrema destra, era finito nel mirino delle polemiche per un post su Facebook in cui aveva affermato che “con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza”. In seguito era emersa anche la vecchia canzone antisemita, con un duro attacco della comunità ebraica, e per venerdì era in programma un Consiglio regionale straordinario sulla vicenda.
“Non posso consentire che le mie responsabilità passate possano macchiare od offuscare lo straordinario lavoro che tante persone migliori di me stanno compiendo per il bene comune”, ha spiegato De Angelis nella lettera. Tuttavia ha tenuto a distinguere il caso della polemica sulla strage di Bologna (“ho espresso perplessità su una vicenda giudiziaria sulla quale molti altri prima e meglio di me e in modo più autorevole, si erano pronunciati in maniera analoga”) da quella sulla canzone antisemita “Settembre nero”, scritta quando era il frontman del gruppo 270bis.
“Ho pagato tragicamente per metà della mia esistenza colpe che non avevo, ma non posso affrancarmi dall’unica cosa di cui mi sento vergognosamente responsabile: aver composto in passato un testo di una canzone che considero un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa”. Di qui la scelta di dimettersi “nella speranza di chiudere i conti con il passato e trovare il modo di riparare a qualunque precedente errore”.
“Finalmente, ci viene da dire!”, ha commentato la segretaria del Pd Elly Schlein, da La Versiliana, le sue dichiarazioni sulla strage di Bologna sono “gravissime, negano sentenze per cui si è lavorato per anni. E le migliaia di pagine di quelle sentenze accertano che è stata una strage di matrice fascista”. “Meglio tardi che mai le dimissioni di De Angelis. Una buona notizia per le nostre istituzioni”, ha scritto su X la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva. “Un atto dovuto che andava fatto prima per evitare di gettare discredito sulla istituzione regionale”, il commento del consigliere della Regione Lazio di Azione, Alessio D’Amato. Sar