• 26 Aprile 2025 12:54

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Dazi, quando scattano e cosa colpiscono le contromisure Ue

Apr 10, 2025

AGI – L’ammontare delle contromisure applicate dall’Ue in risposta ai dazi americani sull’acciaio e l’alluminio è di 20,9 miliardi di euro. Si tratta di quattro liste di prodotti che verranno colpiti con percentuali o del 10 o del 25%. Dal 15 aprile verranno riscossi dazi per 3,9 miliardi; dal 15 maggio per altri 13,5 miliardi e dal primo dicembre per ulteriori 3,5 miliardi di euro.

Le nuove liste riprendono, ad eccezione del whisky e del bourbon, le categorie già oggetto di misure di riequilibrio adottate nel 2018 (poi sospese nel 2021) aggiungendovi un insieme di beni significativamente più esteso in ragione dell’aumento e dell’ampliamento delle tariffe statunitensi sulla siderurgia e la metallurgia entrate in vigore il 12 marzo scorso.

La lista nell’Annex I coincide, con l’eccezione del bourbon e del whisky, con i prodotti già sottoposti a dazio dall’Ue con le misure di riequilibrio del 2018. L’Annex II include il secondo gruppo di prodotti inserito per controbilanciare l’aumento dei dazi sull’alluminio primario dal 10% (2018) al 25% (2025). Gli Annex III e IV rispondono all’ampliamento dell’ambito di applicazione delle misure ai prodotti derivati dell’acciaio e dell’alluminio.

I prodotti che rientrano nell’Annex I (riso, cereali, frutta, succhi di frutta, tabacco, sigari, olii, carta, tessuti, abbigliamento, calzature, ceramiche, vetro, materassi, materiali di arredo, natanti per la pesca) saranno oggetto di dazio già a partire dal 15 aprile 2025 (per 3,9 miliardi), mentre le tariffe doganali sulle categorie merceologiche incluse negli Annex II e III troveranno applicazione dal 16 maggio (per 13,5 miliardi), nella lista compaiono carne bovina, pollame ma anche beni industriali; l’Annex IV (mandorle e semi di soia) infine sarà applicabile dal 1 dicembre (per un totale di 3,5 miliardi), differendo ulteriormente l’entrata in vigore per non compromettere il raccolto di questi prodotti sensibili, dare il tempo agli agricoltori europei di individuare nuovi fornitori e dare un altro segnale di apertura al negoziato con Washington.

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