MILANO – Ore 10:15. Borse asiatiche positivi e mercati europei al traino, in scia al rinnovato ottimismo di una chiusura positiva del discorso sui dazi tra Usa e Cina: oggi le trattative entrano nel vivo con l’arrivo a Washington del vicepremier cinese Liu He, che incontrerà le controparti Usa.
Milano si rafforza dopo l’avvio positivo e sale dello 0,95%. Tra le migliori Unicredit, che si avvia a chiudere per 800 milioni le accuse della giustizia Usa sugli affari con l’Iran: cifra praticamente già accantonata e attesa. Positive anche le altre: Francoforte sale dell’1,3%, Parigi dello 0,85% e Londra è più attardata poco sopra la parità. Questa mattina, la Borsa di Tokyo ha guadagnato lo 0,97%, complice anche un calo dello yen che ha favorito i titoli dell’export nipponico, mentre Hong Kong e Shanghai si sono mosse in linea a +1,3%. Positivi i future su Wall Street in attesa delle richieste di muti Usa e dell’indice Ism non manifatturiero. Ieri sera, la Borsa americana ha chiuso con il Dow Jones in ribasso dello 0,3% e il Nasdaq dello 0,25%, con il tracollo delle farmacie Walgreens (-13%) in seguito al taglio delle stime.
In Europa l’indicatore Pmi dei servizi ha dato segnali positivi salendo a 53,3 punti a marzo, mentre il composito – che sconta anche l’arretramento del manifatturiero – è sceso a 51,6. Ai massimi da settembre il terziario italiano con 53,1 punti. In Giappone, l’attività commerciale ha rallentato a marzo, registrando la crescita più lenta da due anni e mezzo, suggerendo che l’economia potrebbe avere difficoltà a crescere nel 2019. Il Pmi composito è scivolato a 50,4 a marzo da 50,7 a febbraio, ai minimi da settembre 2016. L’indice per il settore dei servizi è sceso a marzo a 52 da 52,3 di febbraio, segnalando un rallentamento più morbido nell’attività commerciale del settore dei servizi. Sopra 50 punti resta comunque nel campo dell’espansione economica. Balzo invece per l’attività delle imprese dei servizi in Cina il Caixin Pmi di marzo è infatti salito a 54,4 punti dai 51,1 di febbraio, allontanandosi di molto dai 50 punti.
L’euro apre in rialzo, pur restando sul livelli bassi, poco sopra quota 1,12 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,1226 dollari e avanza a 125,02 yen. Dollaro/yen cresce a 111,39. Sterlina a 1,3144 sul biglietto verde. Sul fronte valutario, lo yuan si indebolisce di 33 punti base sul dollaro dopo che la Banca centrale cinese ha fissato la parità centrale a 6,7194: a circa mezz’ora dalla chiusura dei listini azionari, il renminbi fa segnare uno spot rate di 6,7082 (-0,21%).
Apre a 256,2 punti lo spread tra Btp e Bund tedesco, col rendimento del decennale italiano al 2,55% sul mercato secondario. Tra le materie prime, infine, i prezzi del petrolio continuano a salire e il Brent si avvicina a quota 70 dollari. I tagli Opec e le tensioni geopolitiche in Iran e Venezuela stanno dietro ai rialzi. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti salgono di 25 cent a 62,83 dollari e quelli sul Brent crescono di 38 cent a 69,75 dollari, dopo aver toccato un top dal novembre scorso di 69,89 dollari al barile.