• 25 Aprile 2025 19:03

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Dazi: negli Usa a rischio Barbie, ventilatori e forni

Apr 13, 2025

AGI – Salvi gli smartphone, laptop e altri dispositivi elettronici esclusi da Trump dalle sue tariffe “reciproche”, ci sono ancora moltissimi altri prodotti soggetti ai dazi per i quali gli Stati Uniti dipendono dalla Cina: hanno un valore di importazione superiore a 1 miliardo di dollari e secondo una ricerca del Financial Times le nuove misure avrebbero un impatto dirompente per le abitudini dei consumatori statunitensi.

In particolare, potrebbero diventare introvabili o avere un costo eccessivo console per videogiochi, robot da cucina e ventilatori elettrici visto che il 40% di quelli comprati negli Stati Uniti l’anno scorso erano prodotti in Cina. E soprattutto i giocattoli: la Cina produce il 75% delle bambole e dei tricicli comprati dai consumatori statunitensi. Mattel, l’azienda famosa per commercializzare la Barbie, ha già fatto sapere che potrebbe aumentare i prezzi negli Stati Uniti per compensare l’impatto dei dazi, e questo prima dell’ultima escalation di Trump.

L’azienda californiana, che produce anche le macchinine Hot Wheels e il gioco di carte Uno, ha dichiarato che il 40% dei suoi prodotti è fabbricato in Cina. Inoltre i dazi di Trump al 125% potrebbero rendere ancora più difficile mantenere la calma durante i mesi estivi: nove ventilatori elettrici su dieci acquistati all’estero negli Stati Uniti l’anno scorso provenivano dalla Cina, così come il 40% dei condizionatori.

Non solo, ma gli americani che pensano di acquistare un nuovo forno a microonde si potrebbero trovare davanti a nuovi aumenti esorbitanti di prezzo, dal momento che addirittura il 90% di quelli importati negli Stati Uniti l’anno scorso proveniva dalla Cina e Pechino controlla tre quarti del mercato globale delle esportazioni.

Trump non ha escluso che alcune aziende statunitensi potrebbero essere esentate dalle tariffe reciproche, ma la preoccupazione per gli acquirenti è che alcuni prodotti non saranno proprio più disponibili. “Il timore maggiore per i consumatori è che gli importatori, temendo di non poter trasferire l’aumento dei costi tariffari ai consumatori, interrompano del tutto le importazioni di alcuni beni dalla Cina”, ha detto un analista.

 

 

 

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