• 13 Marzo 2025 2:33

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Dazi, il punto sulla guerra commerciale scatenata dagli Usa

Mar 12, 2025

AGI – Donald Trump sta gradualmente mettendo in pratica le sue minacce di dazi con l’entrata in vigore oggi di tasse fino al 25% su acciaio e alluminio provenienti da tutto il mondo, intensificando le tensioni commerciali in atto dal suo ritorno al potere.

Acciaio e alluminio

Canada, Unione Europea, Cina, Giappone e Australia: i principali partner commerciali degli Stati Uniti sono tutti colpiti dalle tariffe doganali del 25% entrate in vigore ieri sera. L’obiettivo è proteggere l’industria siderurgica statunitense, che deve affrontare una concorrenza sempre più agguerrita. Gli Stati Uniti importano circa la metà dell’acciaio e dell’alluminio utilizzati nel Paese.

Le reazioni

All’indomani dell’annuncio ufficiale dei nuovi dazi, la Cina, il più grande produttore mondiale di acciaio, ha reagito promettendo di adottare “tutte le misure necessarie per proteggere i suoi legittimi diritti e interessi”. Tuttavia, il mercato statunitense non è il principale sbocco per gli esportatori cinesi. Oggi il Canada ha annunciato tariffe del 25% su quasi 30 miliardi di dollari canadesi (18 miliardi di euro) di prodotti americani, in particolare acciaio e alluminio. Da parte sua, la Commissione europea ha annunciato che dal 1 aprile tasserà una serie di prodotti americani, dalle barche al bourbon e alle moto: questo interesserà merci per un valore di 28 miliardi di dollari. Londra si è detta “delusa”, senza annunciare contromisure immediate, così come Messico e Brasile.

Canada, il bersaglio preferito di Trump

Trump non fa che parlare del Canada, il principale fornitore di acciaio e alluminio degli Stati Uniti. Ieri ha minacciato di raddoppiare al 50% i dazi sull’acciaio e l’alluminio canadesi, per poi fare marcia indietro poche ore dopo. Questo dietrofront è stato provocato dal ritiro, da parte della provincia canadese dell’Ontario, della sovrattassa sulle esportazioni di energia elettrica verso tre Stati americani. Tuttavia, il futuro primo ministro canadese Mark Carney ha dichiarato di essere “pronto a sedersi al tavolo con il presidente Trump” per discutere un “approccio comune e molto più completo al commercio”.

L’UE è ancora minacciata

Donald Trump ha promesso oggi di “vendicarsi” dei dazi annunciati dall’Unione europea come ritorsione alla decisione degli Stati Uniti. Oltre all’acciaio e all’alluminio, l’Ue rimane nel mirino Usa. Alla fine di febbraio, Trump ha avvertito che i prodotti dell’Ue saranno “presto” soggetti a tariffe del 25%. Dalle auto tedesche ai medicinali prodotti in Irlanda, molti settori esportano i loro beni e servizi oltreoceano, generando un surplus commerciale per l’Ue stimato da Bruxelles in 50 miliardi di dollari.

La Cina

Per Pechino, la tassa del 25% su acciaio e alluminio in vigore da oggi si aggiunge ai due pacchetti di misure iniziali annunciati dal presidente Usa all’inizio di febbraio e di nuovo all’inizio di marzo, imponendo una sovrattassa totale del 20% sui prodotti importati dalla Cina. Da lunedì il Paese ha già applicato dazi sui prodotti agricoli americani. La Cina è il Paese con il maggior surplus commerciale di beni con gli Stati Uniti (295,4 miliardi di dollari nel 2024, secondo il Dipartimento del Commercio statunitense).

Prossima scadenza: 2 aprile

Trump intende imporre tariffe “reciproche” ai partner commerciali degli Stati Uniti a partire dal 2 aprile. Questa misura è rivolta ai Paesi emergenti, che spesso impongono dazi più alti per proteggere la propria industria. In pratica, se un prodotto americano è tassato al 40% quando arriva in India, Washington imporrà lo stesso livello di tasse nella direzione opposta. Ma oggi ha aggiunto che questi dazi reciproci potrebbero essere “un po’ più che reciproci”. Il 2 aprile è anche la data in cui entreranno in vigore le tariffe doganali del 25% sui prodotti messicani e canadesi, provvisoriamente sospese all’inizio di marzo. È anche la data annunciata per l’imposizione di sovrattasse su tutta una serie di importazioni da tutto il mondo, tra cui automobili, prodotti agricoli, farmaceutici e semiconduttori.

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