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“Dannazione, ho solo 29 anni”. Le prime parole di Eriksen dopo il risveglio

Giu 17, 2021

AGI – Il medico che ha soccorso Christian Eriksen durante il match di Euro 2020 tra Danimarca e Finlandia ha raccontato, ad alcuni media tedeschi, il primo scambio di parole avuto con il giocatore dopo l’arresto cardiaco e la ripresa dello stato di coscienza.

Jens Kleinefeld ha specificato com il defibrillatore sia stato usato dopo alcuni minuti di massaggio cardiaco continuato, manovre decisive per rianimare il centrocampista dell’Inter che si è risvegliato “circa 30 secondi dopo”.   

Kleinefeld ha poi raccontato i primi scambi verbali con Eriksen: “Sei tornato con noi?”; “Sì, sono tornato con voi”, per poi aggiungere: “dannazione, ho solo 29 anni”. In quel momento il medico ha tirato un sospiro di sollievo perché ha capito che non c’erano stati danni al cervello.

“È stato un momento molto commovente perché le possibilità di avere successo in un salvataggio di questo tipo, in situazioni di quotidianità, non sono così alte” anche se “questo tipo di trattamento funziona di più negli atleti professionisti ‘sani’ rispetto ai pazienti che spesso hanno condizioni preesistenti”. Eriksen è rimasto poi cosciente nell’inter tragitto dal campo agli spogliatoi e poi in ospedale con Kleinefeld che a quel punto si è tranquillizzato: “Ero sicuro al 99 per cento che sarebbe arrivato in ospedale in condizioni stabili“.

AGI – Il medico che ha soccorso Christian Eriksen durante il match di Euro 2020 tra Danimarca e Finlandia ha raccontato, ad alcuni media tedeschi, il primo scambio di parole avuto con il giocatore dopo l’arresto cardiaco e la ripresa dello stato di coscienza.
Jens Kleinefeld ha specificato com il defibrillatore sia stato usato dopo alcuni minuti di massaggio cardiaco continuato, manovre decisive per rianimare il centrocampista dell’Inter che si è risvegliato “circa 30 secondi dopo”.   
Kleinefeld ha poi raccontato i primi scambi verbali con Eriksen: “Sei tornato con noi?”; “Sì, sono tornato con voi”, per poi aggiungere: “dannazione, ho solo 29 anni”. In quel momento il medico ha tirato un sospiro di sollievo perché ha capito che non c’erano stati danni al cervello.
“È stato un momento molto commovente perché le possibilità di avere successo in un salvataggio di questo tipo, in situazioni di quotidianità, non sono così alte” anche se “questo tipo di trattamento funziona di più negli atleti professionisti ‘sani’ rispetto ai pazienti che spesso hanno condizioni preesistenti”. Eriksen è rimasto poi cosciente nell’inter tragitto dal campo agli spogliatoi e poi in ospedale con Kleinefeld che a quel punto si è tranquillizzato: “Ero sicuro al 99 per cento che sarebbe arrivato in ospedale in condizioni stabili”.

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