emergenza covid-19
Nell’approssimarsi della Fase 2 c’è molta attesa per quanto Palazzo Chigi comunicherà sulle questioni ancora da chiarire
di Nicola Barone
2 maggio 2020
3′ di lettura
Manca ormai poco all’ingresso nella cosìdetta Fase 2 e nell’approssimarsi del termine c’è molta attesa per quanto Palazzo Chigi comunicherà attraverso le note Faq sulle questioni ancora da chiarire. Una su tutte, cosa s’intenda ufficialmente con il lemma «congiunti» inserito nel Dpcm che fa da cornice all’allentamento delle restrizioni. Alla luce del nuovo provvedimento, permangono le norme sul distanziamento sociale, così come gli spostamenti per lavoro, salute e assoluta e comprovata urgenza. Sul resto si registrano già visioni assai distanti tra le varie amministrazioni locali, diffidate dall’esecutivo a non discostarsi troppo dal perimetro disegnato dalla norma visto che l’emergenza non è per niente alle spalle e nessuno può escludere una recrudescenza dell’epidemia da Covid-19. nelle prossime settimane.
Autocertificazioni
Per giustificare gli spostamenti servirà ancora l’autocertificazione, adempimento sul quale fino all’ultimo si sono registrate, nel governo, posizioni discordanti. Il modulo potrebbe rimanere lo stesso di prima. Senza la necessità, cioè, che venga stampato nuovamente. Un punto in sospeso è come segnalare il riferimento alla norma che rende possibile la visita ad un congiunto o il ritorno al proprio domicilio. Al momento sembra prevalente la linea di non imporre ai cittadini fermati di indicare le generalità dei «congiunti» da incontrare.
Seconde case
Si tratta di uno dei problemi pendenti più controversi. È lecito andarci? Sembrerebbe di no, ma non è detta l’ultima parola finché la presidenza del Consiglio non si pronuncerà. Secondo la disciplina attualmente in vigore «è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case». Il divieto non appare nel nuovo articolato. Se gli spostamenti interregionali sono possibili solo per comprovate ragioni di lavoro, assoluta urgenza e salute, dovrebbe essere consentito andare nelle seconde case purché si trovino nella stessa Regione. Ma questo solo a condizione di necessità indifferibili.
Chi s’intende per «congiunti»
Nel decreto è scritto che «si considerano necessari gli spostamenti per
incontrare i congiunti» ma il Codice civile non offre una definizione a riguardo mentre parla di «parenti e affini». Una nozione che, sotto il profilo tecnico, esclude tutti coloro che non sono legati da un vincolo affettivo giuridicamente rilevante, cioè fidanzati e coppie di fatto. Palazzo Chigi ha però gia specificato che nella definizione rientrano anche «fidanzati e affetti stabili». Dal punto di vista della parentela sono congiunti sia i consanguinei legati da ascendenza e discendenza, come genitori e figli, nonni e nipoti, sia chi ha legami orizzontali, come fratelli e sorelle. Gli affini sono invece i cosiddetti parenti acquisiti: suoceri, generi, nuore, cognati e coniugi.
Sport e attività motoria
Chiarimenti potrebbero anche arrivare sull’attività motoria e sportiva all’aperto, adesso consentita, in forma individuale e nel rispetto della distanza di sicurezza di due metri per l’attività sportiva e di almeno un
metro negli altri casi. Ma i sindaci potranno prevedere ordinanza più restrittive, chiudendo i parchi o i giardini dove non è possibile effettuare i controlli.