Il Papa ha ribadito che la Chiesa deve «essere sempre riformata», salvando però «la tradizione che è la salvaguardia del futuro, non la custodia delle ceneri».
Su possibili nuovi riti, che tengano conto della cultura locale, il Papa ha invitato a «non avere paura». Il Sinodo dei vescovi sull’Amazzonia chiede dunque la possibilità per l’area amazzonica di «ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti della comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile».
Per questo occorre stabilire «criteri e disposizioni da parte dell’autorità competente».
Il paragrafo è stato approvato superando i due terzi dei voti richiesti ma ha registrato il maggior numero di no: 41 (128 i sì). Tutti i paragrafi comunque hanno ricevuto i due terzi utili per il placet.
I vescovi amazzonici forse non hanno gradito la frenata rispetto alle loro richieste iniziali, i viri probati e le donne diaconesse, tanto che, un po’ irritualmente, hanno pubblicato anche un loro messaggio nel quale hanno sottolineato: «Dobbiamo stare attenti a coloro che non vogliono cambiare nulla, che vogliono che le cose finiscano qui, e anche fare attenzione ai profeti di sventura». E aggiungono: «Il documento finale di questo Sinodo sarà uno strumento molto importante, ma non è il documento che determinerà i nuovi percorsi».