• 11 Febbraio 2025 14:00

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Dal 12 marzo scattano i dazi Usa su acciaio e alluminio

Feb 11, 2025

AGI – Dal 12 marzo saranno applicati dazi statunitensi del 25% su acciaio e alluminio. Lo ha stabilito un decreto firmato da Donald Trump. 
“Ho stabilito che le importazioni di articoli in acciaio… rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale”, ha scritto Trump nel suo testo, spiegando che avrebbe posto fine alle norme attualmente in vigore “a partire dal 12 marzo”. Il repubblicano ha emesso un’ordinanza separata riguardante le importazioni di alluminio. 

 

I nuovi dazi sull’acciaio annunciati dagli Stati Uniti complicano ulteriormente la situazione di questo mercato strategico per molti settori, già destabilizzato dall’eccesso di produzione cinese e dalle difficoltà dei produttori europei.

 

Il provvedimento segue i dazi imposti alla Cina, Messico e Canada. Con quest’ultimo stato si è raggiunto un accordo di sospensione in cambio di “nuovi impegni”. “Nomineremo un responsabile della questione del fentanyl, aggiungeremo i cartelli messicani alla lista delle entità terroristiche e lanceremo, con gli Stati Uniti, una forza d’attacco congiunta contro la criminalità organizzata, il traffico di fentanyl e il riciclaggio di denaro sporco”, ha scritto il capo del governo canadese, Justin Trudeau dopo una telefonata con il presidente Trump.

 

 

Chi esporta acciaio negli Usa?

La produzione mondiale di acciaio grezzo ha raggiunto 1,89 miliardi di tonnellate nel 2023, di cui più della metà (1,02 miliardi di tonnellate) è stata prodotta dalla Cina, il più grande produttore mondiale, secondo gli ultimi dati disponibili di World Steel.

Gli Stati Uniti, molto indietro con 82 milioni di tonnellate prodotte, hanno importato 26,4 milioni di tonnellate di questo metallo nel 2023, diventando così il secondo importatore mondiale, dopo l’Unione Europea.

 

A rifornirlo è soprattutto il Canada, con 5,95 milioni di tonnellate importate nel 2024, secondo l’amministrazione commerciale statunitense. Seguono Brasile, UE e Messico con rispettivamente 4,08, 3,89 e 3,19 milioni di tonnellate, davanti ad altri Paesi come Corea del Sud, Vietnam, Giappone, Taiwan e Cina.

 

Perchè Trump parla di concorrenza sleale?

I prezzi dell’acciaio a livello mondiale sono calati drasticamente nell’ultimo anno a causa della sovrapproduzione.

Secondo l’OCSE, l’eccedenza mondiale di acciaio è compresa tra 500 e 560 milioni di tonnellate. “La maggior parte proviene dalla Cina, che sta inondando i mercati mondiali”, ha dichiarato un produttore di acciaio europeo all’AFP a condizione di anonimato.

Le capacità produttive negli Stati Uniti e in Europa sono storicamente equilibrate e adeguate alla domanda interna, ma nel Sud-Est asiatico superano di gran lunga la domanda”, ha aggiunto la fonte. Secondo gli esperti, l’economia dell’acciaio, ciclica da 50 anni, sta affrontando un problema “strutturale” di sovrapproduzione.

 

La Cina ha ridotto drasticamente i suoi consumi, anche a causa della paralisi dei suoi immensi progetti di costruzione. Inoltre, si sospetta che il gigante asiatico sovvenzioni più o meno direttamente la sua produzione, abbassando i prezzi e mettendo sotto pressione i tradizionali operatori europei e americani.

 

Il caso Us Steel

US Steel, che sta attraversando un periodo difficile, è stata oggetto di un tentativo di acquisizione da parte di Nippon Steel, bloccato da Joe Biden e poi da Donald Trump. L’azienda tedesca ThyssenKrupp ha annunciato il taglio di migliaia di posti di lavoro.

 

 

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